Vai al contenuto

Palestina, la storica decisione del Parlamento Europeo: un passaggio fondamentale

Pubblicato: 11/09/2025 14:28

Per la prima volta dall’inizio della guerra a Gaza, il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione ufficiale sulla crisi umanitaria in corso, compiendo un passo che potrebbe segnare un cambio di rotta nella politica estera dell’Unione. Con 305 voti favorevoli, 151 contrari e 122 astenuti, l’Aula di Strasburgo ha chiesto agli Stati membri di valutare il riconoscimento dello Stato di Palestina, rilanciando così con forza la soluzione dei due Stati come via per la pace.

Il documento, dal titolo “Gaza al limite: l’azione dell’Ue per combattere la carestia, l’urgenza di liberare gli ostaggi e procedere verso una soluzione a due Stati”, è stato presentato dai gruppi Socialisti e Democratici (S&D), Verdi e Renew Europe. Il testo rappresenta un atto politico dal valore simbolico e concreto, soprattutto nel contesto di una guerra che ha già provocato migliaia di vittime e una crisi umanitaria senza precedenti nella Striscia di Gaza.

Tra i punti più significativi della risoluzione, il passaggio in cui il Parlamento “invita gli Stati membri a valutare la possibilità di riconoscere la Palestina come Stato“. Si tratta di un’apertura esplicita che punta a rilanciare il negoziato politico sulla base del diritto internazionale e del principio della coesistenza di due popoli in due Stati. Un messaggio rivolto sia ai governi europei sia agli attori internazionali coinvolti nel conflitto.

Tuttavia, il voto ha anche messo in luce una profonda spaccatura tra le forze politiche europee, in particolare tra le delegazioni italiane. La maggioranza di governo in Italia si è divisa: Forza Italia ha votato a favore del testo, mentre Fratelli d’Italia si è astenuta e la Lega ha votato contro. Una tripartizione che riflette posizioni non allineate nemmeno sul piano della coalizione nazionale.

Anche tra le opposizioni non è mancato il disaccordo. Il Partito Democratico ha votato sì alla risoluzione, sottolineandone l’importanza come atto politico verso la pace. Di segno opposto il Movimento 5 Stelle, che ha votato contro, criticando l’eliminazione della parola “genocidio” dal testo finale. Una scelta che, secondo i pentastellati, avrebbe annacquato la denuncia dei crimini in atto a Gaza.

Anche Leoluca Orlando, in rappresentanza dei Verdi italiani, ha votato contro. Astenuta invece Ilaria Salis, eurodeputata di Sinistra Italiana, che ha scelto di non sostenere il testo dopo la sua revisione. Le divergenze tra le forze progressiste dimostrano quanto sia ancora difficile trovare una posizione unitaria anche su un tema drammaticamente centrale come il conflitto israelo-palestinese.

Nonostante le divisioni, il passaggio della risoluzione è stato accolto da molti osservatori come un evento storico. È infatti la prima volta che l’Eurocamera si esprime in modo così chiaro sul riconoscimento della Palestina, rompendo un silenzio che durava da mesi e rilanciando la centralità dell’Unione Europea come attore diplomatico nel Medio Oriente.

Il voto arriva in un momento in cui la situazione umanitaria a Gaza è al collasso: carestia, assenza di medicinali, ospedali distrutti e centinaia di migliaia di sfollati. L’iniziativa dell’Eurocamera intende rafforzare la pressione politica per un cessate il fuoco duraturo, la liberazione degli ostaggi e l’apertura di canali diplomatici.

La palla passa ora ai singoli Stati membri, chiamati a compiere una scelta politica delicata ma ormai inevitabile: riconoscere formalmente la Palestina e dare nuovo slancio alla soluzione a due Stati, unica strada ancora percorribile per una pace giusta e duratura.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure