
Sta facendo molto discutere l’arresto, avvenuto nelle scorse ore a Zurigo, di un uomo che, secondo alcune ricostruzioni, avrebbe voluto rompere il silenzio su uno dei casi di cronaca nera più noti degli ultimi vent’anni. Il fermato è Flavius Savu, latitante da anni e indicato da più fonti come possibile “gola profonda” in merito al delitto di Garlasco, l’omicidio di Chiara Poggi avvenuto nel 2007. Savu, secondo quanto emerso, si sarebbe detto pronto a collaborare.
Ad accendere ulteriormente i riflettori sul caso è stata una rivelazione diretta: il giornalista Massimo Giletti, in un video pubblicato sui suoi canali social, ha raccontato che avrebbe dovuto incontrare e intervistare Savu proprio a Zurigo, poco prima del suo arresto. Una circostanza che ha inevitabilmente sollevato nuovi interrogativi sull’intera vicenda e sui suoi possibili sviluppi.

“Il giornalista italiano che avrebbe dovuto intervistare Flavius Savu sono io”, ha detto Giletti, confermando che l’uomo lo aveva contattato per condividere informazioni potenzialmente esplosive. “Era pronto a parlare. Diceva di sapere tutto su ciò che accadeva all’interno del santuario della Bozzola a Garlasco”, ha aggiunto, lasciando intendere che Savu avrebbe voluto raccontare retroscena inquietanti.
Nel video, Giletti ha fatto riferimento a elementi che, se confermati, potrebbero riscrivere alcuni capitoli dell’inchiesta: “Riti satanici, orge, sesso… quanto tutto questo fosse legato alla morte di Chiara Poggi non lo sappiamo, ma Savu diceva di sapere molte cose”. Una narrazione che, al momento, rimane sul piano delle ipotesi, ma che alimenta la curiosità e l’attenzione pubblica.

Il giornalista ha anche avanzato il dubbio che l’arresto di Savu non sia stato casuale. “Era latitante da anni. E proprio poche ore prima del nostro incontro viene fermato? Non credo alle coincidenze”, ha dichiarato, lasciando intendere che l’uomo potrebbe essere stato “bloccato” prima che potesse rivelare qualcosa di compromettente.
Secondo Giletti, Savu gli avrebbe confidato: “Devo dirti una cosa molto molto importante”. Un’affermazione che, alla luce dei fatti, suona ancora più carica di tensione. “Mi auguro che ora collabori con la magistratura e che aiuti gli inquirenti a fare chiarezza su quanto accadeva in quel santuario e su eventuali legami con la morte di Chiara Poggi”, ha detto.
Il santuario della Bozzola, già citato in alcune segnalazioni informali negli anni passati, torna dunque al centro del dibattito. Giletti non ha escluso che esistano connessioni ancora inesplorate tra ciò che accadeva in quel luogo e il tragico omicidio della giovane Chiara, per il quale Alberto Stasi è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere.
Giletti ha infine annunciato che il caso verrà ripreso nella nuova stagione del suo programma, in onda dal prossimo 22 settembre, promettendo di mostrare nuovi documenti e testimonianze. “Noi ci torneremo, e racconteremo tutto. È una vicenda su cui è giusto non smettere di cercare la verità”, ha concluso.
Il nome di Flavius Savu potrebbe ora assumere un peso centrale in un’inchiesta che, a distanza di anni, continua a sollevare domande. E mentre l’opinione pubblica resta in attesa, la speranza è che la giustizia possa finalmente fare piena luce su uno dei casi più oscuri della cronaca italiana.