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Senza difesa non c’è libertà: chi è contro il riarmo è contro l’Europa

Pubblicato: 11/09/2025 08:30

L’attacco russo alla Polonia non è un episodio isolato, ma l’ennesima prova che il conflitto tocca ormai direttamente l’Europa. I droni russi sono entrati nello spazio aereo europeo e solo la reazione della NATO ha impedito danni peggiori. Davanti a un simile scenario, continuare a predicare il disarmo significa vivere fuori dal tempo. Chi oggi dice “meno armi” non è un pacifista, è semplicemente ridicolo.

La pace non nasce dall’assenza di forza, ma dalla deterrenza. Un continente che non sa difendersi è un continente senza libertà. Per questo la nostra indipendenza non passa dalla retorica ma dal riarmo. È la scelta più difficile e più impopolare, ma è l’unica che può garantire la sopravvivenza dell’Europa come attore sovrano.

Europa senza difesa è un continente senza futuro

Oggi risponde la NATO, ma domani potrebbe non bastare. L’Europa ha vissuto troppo a lungo sotto l’ombrello americano, illudendosi che la protezione degli Stati Uniti fosse garantita per sempre. Ma la vera sovranità europea non può esistere senza una difesa autonoma. Senza armi europee, senza un’industria militare solida, senza un esercito continentale addestrato, resteremo per sempre dipendenti dagli altri e vulnerabili a chiunque voglia colpirci.

Difendersi non è un lusso: è il fondamento di ogni convivenza civile. Platone immaginava che la città giusta fosse sorretta da guerrieri capaci di proteggerla, e nessun filosofo ha mai separato la libertà dalla forza. La libertà è fragile se non è difesa; diventa parola vuota se non è garantita da scudi reali, da eserciti reali. Senza la possibilità di resistere, ogni valore – diritti, democrazia, pace – si dissolve al primo urto con la violenza. E senza la capacità di difendersi, un popolo non è mai veramente libero: diventa colonia di qualcun altro, sottoposto al ricatto di chi quella forza invece ce l’ha.

Chi propone tagli alla spesa militare o si oppone alla difesa comune non difende la pace, ma condanna l’Europa alla marginalità. Perché la guerra non si ferma con gli appelli, ma con radar, missili, droni e soldati pronti. Non c’è pace senza forza.

Contro chi predica disarmo

L’antimilitarismo europeo è un vecchio riflesso ideologico che oggi diventa pericoloso. Non si tratta di amare la guerra, ma di sapere che senza armi non c’è difesa. Non si tratta di militarizzare la società, ma di garantire che nessuno possa piegarci. Non si tratta di aggressione, ma di deterrenza.

Ogni volta che qualcuno dice “meno armi”, la domanda vera è: chi ci difenderà? Finora la risposta è stata la NATO. Ma se vogliamo liberarci dal doppio ricatto di Mosca e Washington, dobbiamo costruire una difesa europea. È l’unico modo per smettere di essere spettatori impotenti e diventare protagonisti del nostro destino.

Il riarmo non è una resa al cinismo della storia, ma il contrario: è l’unico gesto di responsabilità verso le generazioni future. Perché la pace che non sa difendersi è un’illusione, mentre la pace protetta dalla forza diventa un ordine possibile. Un’Europa incapace di proteggersi non è un continente pacifico: è solo una colonia in attesa di padrone.

Chi è contro il riarmo, oggi, è contro l’Europa.

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