
A un anno dalla morte di Francesco G., il 14enne deceduto nel 2024 a Costabissara (Vicenza) per un tumore alle ossa non curato, i genitori si preparano ad affrontare il processo. L’udienza davanti alla Corte d’Assise di Vicenza si aprirà il prossimo 21 ottobre, con i due coniugi accusati dalla procura di aver ritardato le cure necessarie per la sopravvivenza del figlio, preferendo affidarsi a pratiche prive di validità scientifica.
Secondo la ricostruzione del pubblico ministero Paolo Fietta, la coppia, invece di seguire i protocolli medici indicati dagli specialisti del Rizzoli di Bologna, si sarebbe opposta a biopsia e terapie, aderendo alle teorie della cosiddetta “Nuova Medicina Germanica” di Ryke Geerd Hamer. Convinti che il male fosse legato a un problema di autostima e conflitti interiori, i genitori sottoposero il ragazzo a massaggi, impacchi d’argilla e cure palliative in una comunità in Toscana, mentre la malattia avanzava inesorabile.
La difesa e il precedente Bottaro
La famiglia, difesa dall’avvocato Lino Roetta, contesta l’impianto accusatorio e sostiene che Francesco sia stato seguito da diversi medici e che non vi fosse volontà di abbandonare le cure. La procura, tuttavia, ricorda che solo all’ultimo, quando le condizioni erano ormai irreversibili, il giovane venne portato in ospedale a Perugia con la giustificazione di una caduta da skateboard.
Il caso presenta forti analogie con quello di Eleonora Bottaro, la 18enne padovana morta di leucemia i cui genitori furono condannati definitivamente per omicidio colposo omissivo. Quel precedente potrebbe avere un peso significativo anche nel processo vicentino.
Una teoria pericolosa
La dottrina di Hamer, più volte smentita e costata condanne penali al suo ideatore, sostiene che le malattie derivino da traumi emotivi e che non vadano curate con la medicina tradizionale. Una teoria che negli anni ha causato numerose vittime e che continua a mietere consensi in alcune frange pseudoscientifiche, con conseguenze drammatiche come nel caso di Francesco.
Il processo, attesissimo, sarà chiamato a chiarire le responsabilità dei genitori e a stabilire se il rifiuto delle cure mediche tradizionali abbia rappresentato la causa determinante della morte del giovane.