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L’America sotto shock: la caccia al killer di Charlie Kirk, identificato l’uomo

Pubblicato: 12/09/2025 10:24

Un colpo secco, preciso, sparato da quasi duecento metri di distanza. Così è stato ucciso Charlie Kirk, l’attivista trumpiano da milioni di follower, durante un evento alla Valley University. Il killer, mimetizzato tra gli studenti, ha agito con freddezza: è arrivato poco prima di mezzogiorno, ha raggiunto il tetto di un edificio del campus e ha esploso un unico proiettile, centrando Kirk alla gola. Poi la fuga, tra migliaia di persone in panico.

L’immagine del presunto attentatore, ripresa e rilanciata sui social, è diventata virale in poche ore. Come già accaduto in altri casi di cronaca nera, la figura misteriosa del killer ha acceso dibattiti, divisioni e interpretazioni contrastanti online, tra messaggi di odio e altri di sostegno, mentre il dolore della famiglia dell’attivista è rimasto in secondo piano.

Le indagini e i primi errori

Le prime ore di indagine sono state segnate dalla confusione. Il direttore dell’Fbi, Kash Patel, aveva annunciato su X la cattura del presunto assassino, ma la notizia si è rivelata infondata ed è stata smentita nel giro di meno di un’ora, con un clamoroso passo falso che ha incrinato la credibilità dell’agenzia.

Successivamente gli investigatori si sono mossi con maggiore cautela, annullando una conferenza stampa prevista per ieri mattina e parlando di «sviluppi improvvisi». Nel frattempo è stata fissata una taglia di 100mila dollari per chiunque fornisca informazioni decisive.

Le tracce del killer

Gli investigatori hanno raccolto alcuni indizi cruciali: impronte di scarpe, del palmo di una mano e dell’avambraccio, oltre a un vecchio fucile Mauser trovato in un bosco vicino al campus, avvolto in un asciugamano. Sull’arma sono state rinvenute scritte riferite a transgender e antifascismo, frasi interpretabili sia come un messaggio politico sia come un tentativo di sviare le indagini.

Secondo le prime ricostruzioni, il killer avrebbe agito con metodo da cecchino, attendendo il momento esatto per sparare e colpire Kirk alle 12.20, appena mezz’ora dopo il suo arrivo. Un gesto che l’ex presidente Donald Trump ha già attribuito alla «retorica della sinistra radicale», denunciando un clima di odio e invocando risposte immediate.

Intanto, la sicurezza intorno a Trump è stata rafforzata in vista dei prossimi eventi pubblici, mentre l’America resta in attesa di un nome e di un movente per l’attentato che ha scosso il Paese.

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