
Jannik Sinner non si concede pause dopo la delusione degli Us Open: altro che fuga d’amore, la sua destinazione è il campo da tennis. Il giovane talento altoatesino, reduce dalla finale persa contro Carlos Alcaraz, ha scelto subito il lavoro a Montecarlo per correggere quello che non ha funzionato in America. Nel mirino un aspetto chiave: il servizio. I dati non mentono: nella classifica delle percentuali di prime in campo, Sinner è solo 54° al mondo.
La prima di servizio è il vero problema
Sul rosso del Country Club, Sinner ha provato qualche scambio con il giovane russo Daniil Valter, 15 anni e già promessa del Sanremo Tennis Team, seguito dal coach Fabio Lavazza. Non era un vero allenamento, ma la registrazione di uno spot pubblicitario. Subito dopo, però, spazio al lavoro serio con il suo team e Simone Vagnozzi: l’obiettivo è affrontare la questione del primo servizio, tallone d’Achille a Flushing Meadows.
Le statistiche Atp sono chiare: Sinner è un fenomeno per percentuale di game di servizio vinti (92%) e punti conquistati con la seconda (59,6%), ma la percentuale di prime in campo resta il vero ostacolo. Mentre la seconda intimidisce gli avversari, la prima – quella che dovrebbe dargli slancio – entra troppo poco. ed è un aspetto fondamentale nei momenti chiave dei match con Alcaraz, che si giocano di solito su pochi punti.
Numeri che fanno riflettere
Con una media del 60,6% di prime in campo, Sinner è fermo al 54° posto del tour, lontano dai top come Alcaraz, Djokovic e Zverev. Il limite era già emerso in Nord America: a Cincinnati ha superato il 60% solo contro Galan, tanto da tornare in campo a tarda sera dopo la partita con Diallo per lavorarci ancora. Stessa storia agli Us Open: in sette partite, sopra il 60% solo nel match tutto italiano contro Lorenzo Musetti. (continua dopo la foto)

Questo margine lasciato agli avversari più aggressivi è stato fatale con lo spagnolo, ma aveva causato problemi anche contro Shapovalov e Auger-Aliassime. Poi la sconfitta con Alcaraz, la prima in uno Slam sul cemento dal 2023. Sinner lo sa: sistemare il servizio è fondamentale per prendere il controllo degli scambi fin dal primo colpo.
Verso la rivincita
La prossima prova sarà il torneo 500 di Pechino (25 settembre-1 ottobre), mentre Alcaraz volerà a Tokyo, e poi il 1000 di Shanghai. Solo dopo questi appuntamenti sarà chiaro se Sinner avrà davvero risolto il suo problema più grande. Intanto, tra allenamenti mirati e palleggi intensi a Montecarlo, la missione è una: riportare i numeri dalla sua parte e tornare protagonista.