
A due settimane dal voto, il clima politico nelle Marche è in pieno fermento. Gli elettori guardano con attenzione agli ultimi sviluppi della campagna elettorale, in una regione che si conferma tra le più osservate a livello nazionale. La sfida si gioca sul filo di equilibri delicati, con la prospettiva di incidere oltre i confini locali.
Il contesto elettorale è segnato da una crescente polarizzazione: da un lato chi punta sulla continuità, dall’altro chi chiede un cambio di rotta. Nei prossimi giorni saranno decisive le mosse finali dei candidati, mentre tra i cittadini prevale un misto di attesa e incertezza.
Acquaroli in vantaggio
Secondo i sondaggi più recenti, il presidente uscente Francesco Acquaroli (FdI) è accreditato del 50,1% delle preferenze, mentre lo sfidante del centrosinistra Matteo Ricci si ferma al 44,8%. Gli altri sei candidati messi insieme raccolgono poco più del 5%. A pesare è anche il giudizio positivo sull’operato dell’attuale governatore, che raggiunge il 57% degli elettori, includendo un 35% degli stessi simpatizzanti di Ricci. Le critiche, al contrario, non superano il 35%.
La sanità come priorità
Il tema più sentito rimane la sanità, considerata prioritaria dal 64% del campione, con un picco del 74% tra gli elettori di Ricci. Seguono lavoro e occupazione (27%) e trasporti e infrastrutture (27%). Nonostante la gestione sanitaria fosse ritenuta un possibile punto debole per Acquaroli, i dati non sembrano penalizzarlo, anzi rafforzano l’immagine di solidità amministrativa.
Il peso dei partiti
Sul fronte delle liste, Fratelli d’Italia si conferma prima forza con il 25%, davanti al Partito democratico al 21,6%. Nella coalizione di centrodestra, Forza Italia (7,3%) supera la Lega (5,9%), portando l’alleanza a circa il 49,9%. Nel centrosinistra, dopo il Pd, Alleanza Verdi e Sinistra è stimata al 6,9% e il Movimento 5 Stelle al 6,5%. In totale la coalizione di Ricci si attesta intorno al 45%, speculare al suo risultato personale.
Affluenza e percezioni
Il 49% degli elettori è certo di recarsi alle urne il 28 e 29 settembre, con un ulteriore 13% che lo considera probabile. L’affluenza stimata si aggira quindi intorno al 56%. Quanto alle aspettative di vittoria, il 38% indica Acquaroli come futuro vincitore, contro il 16% che punta su Ricci. Nel campo del centrosinistra prevale l’incertezza, con molti elettori che temono il successo dell’avversario.