
Il delitto di Garlasco continua a far discutere e torna al centro del dibattito televisivo a Zona Bianca. Ospite della trasmissione, la magistrata Simonetta Matone ha analizzato il percorso giudiziario di Alberto Stasi, soffermandosi in particolare sul ruolo del procuratore Cedrangolo in Cassazione.
«Cedrangolo in questa fase processuale è il procuratore generale presso la Corte di Cassazione, che rappresenta il massimo responsabile dell’ufficio del pubblico ministero, il pubblico accusatore per eccellenza», ha spiegato Matone. «Ho riletto la sua requisitoria: smonta punto per punto la ricostruzione dell’accusa».
Matone ha sottolineato come l’intervento del procuratore sia arrivato in un momento delicato, dopo «una prima assoluzione in primo grado, una seconda assoluzione e poi la sua richiesta». Secondo la magistrata, la svolta è stata segnata da una decisione della Cassazione che, a suo dire, avrebbe agito «molto pilatescamente».
«La Corte non dice ‘è sicuramente Stasi’. Afferma invece: ‘non ci sono elementi pieni per arrivare a una declaratoria di responsabilità, quindi cercate meglio’. È proprio qui che Stasi viene a essere incastrato, da questo passaggio processuale che reputo gravissimo», ha concluso Matone.