
Il ministero della Difesa di Bucarest ha confermato che un drone russo ha violato lo spazio aereo romeno durante un attacco lanciato da Mosca contro obiettivi in Ucraina. La notizia, circolata già nel pomeriggio, è stata resa ufficiale con una nota diffusa in serata, in cui si spiega che due F-16 si sono levati in volo per monitorare la situazione e che il velivolo è stato seguito fino a quando è “scomparso dai radar”.
L’episodio avviene a pochissimi giorni dalle incursioni di droni russi in Polonia, che avevano già sollevato forte preoccupazione e portato a una reazione immediata da parte di Varsavia e della Nato. In quel caso l’allerta era stata massima, con l’abbattimento di alcuni velivoli e la mobilitazione delle forze aeree alleate. Ora la stessa dinamica si ripete in Romania, mostrando la fragilità della linea di confine tra la guerra russa in Ucraina e il territorio dell’Alleanza Atlantica.
Dopo la Polonia cresce la tensione ai confini Nato
Il governo di Bucarest, pur mantenendo toni prudenti, ha lasciato intendere che la violazione non può essere considerata un episodio isolato. L’area del Danubio e della regione di confine è già stata in passato teatro di cadute di detriti e ordigni, segno di una guerra che da tempo lambisce direttamente il territorio romeno. La conferma ufficiale di oggi dà però un ulteriore peso politico e militare all’accaduto, proprio mentre l’Europa si interroga sulla capacità della Nato di proteggere i suoi membri dall’allargarsi del conflitto.
L’ingresso di un drone nello spazio aereo di uno Stato membro rappresenta un nuovo elemento di tensione. Non è la prima volta che accade, ma la frequenza crescente di questi episodi, dalla Polonia alla Romania, mostra quanto sia sottile la linea che separa l’attacco all’Ucraina da una possibile escalation con l’Alleanza Atlantica. La Nato, per ora, continua a definire queste violazioni come incidenti da monitorare, ma la ripetizione costante di simili episodi aumenta inevitabilmente il rischio di incidenti diplomatici o militari.
L’episodio di oggi si aggiunge a un quadro già carico di preoccupazioni. Bucarest ha confermato il suo sostegno a Kiev e la sua fedeltà agli impegni Nato, ma al tempo stesso sa che ogni nuova violazione mette a dura prova la sicurezza nazionale e il controllo dello spazio aereo. Dopo la Polonia, ora la Romania: la pressione russa sui confini orientali della Nato è evidente e costringe le capitali europee a misurarsi con la possibilità concreta che la guerra possa oltrepassare i limiti dell’Ucraina.