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Vaccino Covid, l’accusa shock: “Strage di bambini”. È scontro totale

Pubblicato: 13/09/2025 07:48

Nel cuore del dibattito sulla salute pubblica, l’amministrazione Trump si prepara a presentare un’analisi che potrebbe ridisegnare le politiche di vaccinazione contro il COVID-19 per i bambini.

Secondo un’indagine del Washington Post, basata su informazioni provenienti da quattro fonti interne, alcuni funzionari e specialisti del settore sanitario si apprestano a collegare la morte di 25 bambini ai vaccini anti-Covid, un’ipotesi che potrebbe portare a una restrizione delle fasce di età idonee per la somministrazione del farmaco. Questa iniziativa si basa sui dati del Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS), un database che, pur essendo fondamentale per la sorveglianza post-marketing, presenta alcune criticità.

Le basi dell’analisi: il VAERS

Il fulcro di questa operazione è il VAERS, un sistema di segnalazione che raccoglie informazioni su presunti effetti collaterali ed eventi avversi legati ai vaccini. È cruciale comprendere la natura di questo database: le segnalazioni, come sottolineato dal quotidiano, sono non verificate e possono essere inserite da chiunque, dai pazienti ai medici, dai farmacisti ai singoli cittadini, senza alcuna qualifica professionale. Questo aspetto, pur garantendo una raccolta dati ampia e accessibile, solleva importanti questioni sulla validità e sull’interpretazione delle informazioni.

I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno più volte precisato che il VAERS non è stato concepito per stabilire un nesso di causalità tra una vaccinazione e un decesso. Un tale collegamento, infatti, può essere accertato solo attraverso indagini scientifiche rigorose condotte da esperti. Ignorare questa distinzione, come evidenziato dai critici, potrebbe portare a conclusioni affrettate e potenzialmente fuorvianti, alimentando un clima di incertezza e sfiducia nei confronti delle istituzioni sanitarie e dei programmi di immunizzazione.

Il report e i dati contrastanti

Secondo il Washington Post, i funzionari e gli esperti dell’amministrazione Trump sono pronti a presentare il loro report a un panel dei CDC la prossima settimana. La tempistica e il contenuto di questa presentazione sono particolarmente significativi se si confrontano con i dati precedentemente resi noti dai CDC stessi. A giugno, i CDC avevano presentato alla commissione sui vaccini un report che evidenziava come almeno 25 bambini ricoverati per COVID-19 fossero deceduti. Un dato, secondo il rapporto, che potrebbe essere sottostimato.

Un altro elemento cruciale di quel report era l’osservazione che nessuno dei 16 giovani pazienti idonei per età alla vaccinazione era in regola con il calendario delle immunizzazioni. Questo dato sottolinea l’importanza della vaccinazione nella prevenzione delle complicanze gravi e della mortalità legate al virus, un punto che sembra essere in contrasto con la narrazione che si sta preparando. L’associazione dei pediatri, infatti, raccomanda le vaccinazioni annuali, in particolare per i bambini di età compresa tra 6 e 23 mesi, e incoraggia i genitori a considerare l’immunizzazione anche per i bambini più grandi.

L’indagine della FDA e il dibattito in corso

Il tema della sicurezza dei vaccini nei minori è anche sotto l’attento esame della Food and Drug Administration (FDA). Il Commissioner Marty Makary ha confermato alla CNN che l’agenzia sta esaminando i report su possibili decessi di minori vaccinati. Un’indagine, questa, che richiederà tempo: l’iter prevede la revisione delle autopsie e colloqui con i familiari dei ragazzi, un processo che potrebbe richiedere mesi. L’approccio della FDA riflette la necessità di un’analisi approfondita e scientifica, in netto contrasto con l’interpretazione diretta dei dati del VAERS.

La FDA ha recentemente approvato gli ultimi vaccini anti-Covid per gli over 65 e i soggetti a rischio a causa di patologie preesistenti. La decisione di estendere le raccomandazioni a fasce più ampie della popolazione, compresi i bambini, spetta ai CDC, che si trovano ora al centro di un dibattito complesso e carico di implicazioni politiche e sociali. La decisione finale avrà un impatto significativo sulla salute pubblica e sulla fiducia della popolazione nei confronti delle campagne di immunizzazione.

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