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Cinema in lutto, addio a un grande protagonista: mito puro

Pubblicato: 14/09/2025 19:36

Le quinte che custodiscono i segreti delle prove, le poltrone vuote illuminate da un fascio di luce, i velluti che sembrano trattenere il respiro della scena. È in questo spazio sospeso, tra realtà e rappresentazione, che ha preso forma il lavoro di un artista capace di trasformare legno e stoffe in visioni. Le sue scenografie hanno dato vita a mondi riconosciuti e premiati in tutto il mondo, dai teatri lirici alle produzioni cinematografiche più raffinate.

Il suo percorso ha attraversato oceani e continenti: Milano, Roma, New York, Los Angeles. Le sue creazioni hanno calcato palcoscenici come la Scala, la Fenice, l’Opéra di Parigi, fino al Metropolitan di New York, dove la sua scenografia per l’“Aida” è ancora utilizzata dopo oltre trent’anni. Sul grande schermo ha lavorato al fianco di registi che hanno fatto la storia del cinema, portando il suo tratto inconfondibile su film indimenticabili.

Un artista tra cinema e teatro

È morto a Roma Gianni Quaranta, premio Oscar per “Camera con vista” di James Ivory. Aveva da poco compiuto 82 anni e la notizia è stata confermata dalla figlia Guja. Scenografo, ma anche regista e costumista, ha intrecciato una carriera straordinaria tra cinema, teatro di prosa, lirica e pubblicità.

Fu candidato altre due volte all’Oscar: nel 1972 per “Fratello sole, sorella luna”, il suo primo film, e nel 1983 per “La traviata”, entrambi diretti da Franco Zeffirelli, con cui ebbe un sodalizio artistico durato anni. In Francia vinse anche il César per “Farinelli – voce regina”. Quando Ivory arrivò in Italia per girare il suo dramma in costume, volle lui nella squadra.

Nato ad Arsiè, tra le montagne di Belluno, studiò Belle arti all’Accademia di Brera di Milano, prima di trasferirsi a Roma. Qui iniziò la sua avventura a teatro, collaborando con registi come Luca Ronconi, Giancarlo Menotti, Filippo Crivelli, Mauro Bolognini e ancora Zeffirelli. Parallelamente iniziò a lavorare per il cinema: firmò le scenografie di “Tutto a posto niente in ordine” di Lina **Wertmüller”, “Novecento” di Bernardo *Bertolucci*, e ogni film di Zeffirelli.

Una carriera internazionale

La sua firma è presente in pellicole come “La leggenda del santo bevitore” di Ermanno Olmi, “Tre simpatiche carogne” di François Giroud con Michel Piccoli, Sylvia Kristel e Gérard Depardieu, e “Cortesie per gli ospiti” di Paul Schrader con Christopher Walken, Natasha Richardson, Rupert Everett e Helen Mirren.

Nel teatro musicale ha creato scene per grandi opere e balletti di repertorio, da “Aida” al Metropolitan a produzioni alla Scala di Milano, alla Fenice di Venezia, a Vienna, Bonn, Rio de Janeiro, Philadelphia e Chicago. La sua scenografia per l’“Aida” al Met è stata tanto acclamata da essere mantenuta in cartellone per oltre tre decenni.

Accanto a lui, nella vita privata, la moglie Giuliana e la figlia Guja. I funerali si terranno martedì 16 settembre alle ore 11 nella Basilica di Santa Maria in Montesanto, la Chiesa degli Artisti in piazza del Popolo a Roma.

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