
Un nuovo allarme scuote l’Europa orientale. Droni russi sono penetrati nello spazio aereo della Romania e della Polonia, costringendo entrambi i Paesi ad attivare le loro difese. A denunciarlo è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando di un’evidente espansione della guerra da parte di Mosca e chiedendo una risposta coordinata e immediata da parte dell’Alleanza Atlantica.
In un messaggio diffuso su X, Zelensky ha riferito che “oggi, la Romania ha fatto decollare aerei da combattimento a causa di un drone russo nel suo spazio aereo”. Secondo il leader ucraino, il velivolo senza pilota avrebbe violato il territorio romeno per circa 10 chilometri, rimanendo nel cielo della NATO per quasi 50 minuti. Quasi in contemporanea, anche la Polonia è stata costretta a rispondere a una nuova incursione.
Il presidente ha inoltre spiegato che i droni russi hanno sorvolato per ore le regioni settentrionali dell’Ucraina, incluse quelle prossime al confine con la Bielorussia. Una minaccia costante, che secondo Zelensky non può essere casuale: «L’esercito russo sa esattamente dove sono diretti i suoi droni. Le rotte sono calcolate. Non si tratta di un errore o dell’iniziativa di un comandante di basso livello. È una strategia pianificata, fatta di piccoli passi che portano a grandi perdite».

A fronte di queste azioni, Zelensky ha chiesto alla comunità internazionale di non restare in silenzio: «La risposta deve essere preventiva, perché non esistono minacce minori da parte di chi ha fatto della distruzione una prassi. Serve una vera difesa collettiva e sanzioni più dure: dazi sul commercio russo, un sistema comune di protezione. Non possiamo aspettare che arrivino decine di droni Shahed e missili balistici prima di agire».
Nel frattempo, la Polonia ha comunicato che l’allarme è rientrato. Secondo il Comando operativo delle forze armate di Varsavia, “l’attività dell’aviazione polacca e alleata è terminata, così come quella dei sistemi di difesa aerea e radar”. Tuttavia, rimane alta la tensione lungo il confine orientale dell’Unione Europea.
Anche la Romania ha confermato ufficialmente la violazione del proprio spazio aereo da parte di un drone russo. Lo ha reso noto il Ministero della Difesa di Bucarest, specificando che l’episodio è avvenuto durante un attacco di Mosca contro obiettivi in Ucraina. Due F-16 sono stati inviati a monitorare il drone, che è stato seguito fino alla sua scomparsa dai radar.

Dagli Stati Uniti è arrivata una presa di posizione netta. Il Segretario di Stato Marco Rubio ha definito l’accaduto “uno sviluppo inaccettabile e pericoloso“. Parlando ai giornalisti prima di volare in Israele, ha sottolineato che «se si confermasse che i droni erano diretti specificamente verso la Polonia, saremmo di fronte a un’escalation vera e propria».
Rubio ha chiarito che è ancora presto per trarre conclusioni definitive: «Dobbiamo avere tutti i fatti prima di determinare una risposta. Esistono anche altre ipotesi, ma consulteremo i nostri alleati per valutare il da farsi». Parole che sembrano prendere le distanze dalla minimizzazione fatta da Donald Trump, che nei giorni scorsi aveva parlato di “un errore” da parte delle forze russe.
L’incidente rappresenta un nuovo picco di tensione in una guerra che sembra sempre più vicina ai confini NATO. Mentre Mosca continua a testare i limiti delle reazioni occidentali, Kiev rilancia l’allarme: la guerra, avverte Zelensky, «non si fermerà da sola. Occorre un’azione comune e immediata».