
Due ragazzi, uno diciottenne e uno quattordicenne, sono indagati a Sulmona con l’accusa di violenza sessuale aggravata e revenge porn nei confronti di una ragazza di 12 anni. L’accusa è che abbiano approfittato della giovane, filmato le violenze, e poi diffuso i video tramite gruppi WhatsApp frequentati da altri adolescenti.
Le indagini sono scattate dopo che la vittima ha raccontato l’accaduto ai genitori. È stato questo racconto a innescare verifiche che hanno condotto i carabinieri a perquisire le abitazioni dei due indagati, sequestrando materiale informatico considerato fondamentale.
Secondo le ricostruzioni, gli abusi sono avvenuti in momenti in cui la ragazza conosceva i due ragazzi. Dopo il primo abuso, i ragazzi avrebbero usato le immagini registrate come strumento di ricatto, per costringerla a prestazioni aggiuntive e per impedirle di denunciare.

La situazione, purtroppo, è proseguita nel tempo. Fino al luglio scorso i contenuti video sarebbero stati diffusi nelle chat condivise tra coetanei, aggravando così la violazione della privacy della vittima e rendendo la dimensione pubblica del danno.
L’intervento dei carabinieri ha avuto luogo nelle abitazioni dei due giovani indagati. Sono stati sequestrati dispositivi elettronici quali smartphone e computer, utili a ricostruire l’ampiezza delle loro comunicazioni e delle condivisioni di file.