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“Perseguitato, una tortura”. Paolo si toglie la vita a soli 15 anni: l’orrore scoperto dopo il dramma

Pubblicato: 14/09/2025 13:56

Una lettera accorata, indirizzata al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è stata inviata nei giorni scorsi per denunciare gli episodi di bullismo che un ragazzo di 15 anni avrebbe subito a lungo prima di togliersi la vita. A scriverla è stato il fratello maggiore di Paolo, il ragazzo ritrovato morto giovedì mattina nella sua cameretta a Santi Cosma e Damiano, in provincia di Latina.

Sul caso è stata aperta un’inchiesta da parte della Procura di Cassino, che indaga con l’ipotesi di istigazione al suicidio. Disposta anche l’autopsia sul corpo del giovane, per chiarire cause e modalità del decesso.

Nella lettera – anticipata dal Messaggero – il fratello di Paolo descrive un contesto fatto di persecuzioni, scherzi crudeli e continui insulti ricevuti da parte dei compagni. Un inferno quotidiano che, secondo lui, ha lentamente logorato il 15enne fino a spingerlo verso un gesto estremo.

Le indagini, condotte dai carabinieri, si concentrano proprio su questi episodi. Sono già stati sequestrati i telefoni cellulari di alcuni ragazzi coetanei della vittima, nella speranza che possano emergere elementi utili a ricostruire i fatti e verificare l’eventuale responsabilità di terzi.

Particolarmente inquietante è il messaggio lasciato da Paolo ai compagni la sera prima della tragedia: «Conservatemi un posto in prima fila». Poche parole, inviate in chat, che oggi assumono un significato tragicamente chiaro. Il giorno seguente, il ragazzo è stato trovato senza vita nella sua camera dai genitori.

Secondo quanto riportato, la famiglia era consapevole del malessere del ragazzo. Aveva provato ad aiutarlo, a comprendere la sua sofferenza. Tuttavia, il dolore che Paolo portava dentro era probabilmente più profondo e silenzioso di quanto si potesse immaginare.

Gli inquirenti vogliono ora accertare se il suicidio sia stato frutto di una fragilità personale o se, come ipotizzato dai familiari, siano stati determinanti i comportamenti vessatori subiti nel tempo. Un contesto scolastico e sociale che verrà vagliato con attenzione nei prossimi giorni.

La vicenda ha scosso profondamente l’intera comunità di Santi Cosma e Damiano, dove Paolo era conosciuto e apprezzato. Sui social, amici e cittadini stanno condividendo messaggi di cordoglio e riflessioni sul dramma del bullismo, chiedendo giustizia e interventi urgenti nelle scuole.

Il caso è destinato a far discutere anche a livello nazionale. La lettera del fratello ha riacceso i riflettori su un fenomeno purtroppo diffuso e troppo spesso sottovalutato. Ora la parola passa alla magistratura.

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