
Dopo mesi di silenzio, Raoul Bova ha scelto il salotto di Verissimo per raccontare la sua verità sullo scandalo mediatico che lo ha visto protagonista negli ultimi mesi. L’attore, visibilmente emozionato ma determinato, ha ripercorso i momenti più difficili legati alla vicenda che lo ha travolto, parlando apertamente di minacce, estorsioni e dell’accanimento subito.
“È stato un momento molto intenso, che ho dovuto elaborare con calma. All’inizio non riuscivo nemmeno a comprendere l’entità di quello che stava succedendo. Quando sono arrivate delle minacce, le ho rispedite al mittente: non mi sarei mai piegato, non avevo niente da nascondere” ha raccontato l’attore, ricordando come il caso abbia segnato profondamente la sua vita privata e professionale.
Lo scandalo con Martina Ceretti e l’inchiesta
Il riferimento è alla vicenda legata ai messaggi vocali privati tra Bova e la modella Martina Ceretti, resi pubblici lo scorso 21 luglio attraverso il podcast “Falsissimo” di Fabrizio Corona. La diffusione del materiale ha acceso un caso mediatico che, secondo l’attore, è andato ben oltre i limiti della satira e dell’ironia a cui un personaggio pubblico è abituato a sottoporsi.
Bova ha confermato di aver denunciato subito l’accaduto, rivolgendosi alla polizia postale di fronte al tentativo di estorsione. “Credo nella giustizia. Chi prova a estorcerti qualcosa sta commettendo un reato e spesso non si ferma lì… può trasformarsi in un incubo” ha spiegato, sottolineando come non abbia esitato a difendersi legalmente.
“Il giudice più importante è lo specchio”
Nell’intervista a Silvia Toffanin, l’attore ha confidato come sia riuscito a superare la fase più buia. “Bisogna avere il coraggio di andare in giro a testa alta. Il giudice più importante è lo specchio. Se scappi, vuol dire che qualcosa non va. Io invece continuo a guardarmi allo specchio con serenità, e chi mi conosce sa chi sono”.
Bova ha parlato anche della forte esposizione mediatica, definendola un “accanimento” che ha superato ogni limite. “È stata ripresa una notizia proveniente da un illecito, e quella diffusione andava fermata sul nascere. È stata una violenza che mi ha toccato profondamente” ha concluso.