
Tyler Robinson non ha confessato di aver ucciso Charlie Kirk. Questa è la dichiarazione che ha scosso il panorama mediatico e politico americano, smentendo le prime notizie secondo cui il presunto assassino avrebbe ammesso la sua colpevolezza.
A fare chiarezza è stato il governatore repubblicano dello Utah, Spencer Cox, che ha fermamente smentito le voci di una confessione. «Robinson non ha confessato e non sta collaborando con le autorità», ha dichiarato Cox alla ABC, sottolineando un elemento che considera cruciale: «a differenza di tutte le persone a lui vicine». Nonostante questa mancanza di cooperazione, nuove prove scientifiche e digitali stanno stringendo il cerchio attorno al 22enne, collocandolo inequivocabilmente sulla scena del delitto.
Le nuove prove scientifiche
Le indagini, guidate dall’FBI, stanno accumulando prove schiaccianti contro Robinson. Il direttore dell’FBI, Kash Patel, ha rivelato in un’intervista a Fox News che gli investigatori hanno recuperato il DNA di Tyler Robinson su un asciugamano utilizzato per avvolgere il fucile Mauser calibro .30-06. Quest’arma, considerata quella del delitto, è stata trovata in un bosco a 60 chilometri da Salt Lake City. Ma le tracce genetiche non si fermano qui. Patel ha anche confermato che il DNA del 22enne è stato rinvenuto su un cacciavite trovato sul tetto dell’edificio del campus della Utah University, proprio il punto da cui è stato sparato il colpo fatale. Questa scoperta collega direttamente Robinson al luogo esatto dello sparo.
«Posso riferire oggi che l’analisi delle tracce di DNA sull’asciugamano che era avvolto intorno all’arma da fuoco e sul cacciavite hanno dato esito positivo per quanto riguarda la compatibilità con il sospetto in arresto», ha affermato Patel. È importante notare che, sebbene le tracce sulla scena del crimine siano state analizzate, il DNA presente sull’arma stessa non è ancora stato esaminato, ma le prove esistenti sono già estremamente significative.
Il movente e la pista digitale
Oltre alle prove forensi, l’indagine ha fatto progressi anche nel ricostruire il possibile movente di Robinson. Il direttore dell’FBI ha rivelato un dettaglio agghiacciante: Robinson, prima di commettere l’attentato, avrebbe scritto di avere «l’opportunità di eliminare» Kirk e di volerla cogliere «al volo». Questo messaggio, che si presume essere un biglietto o uno scambio di messaggi di testo che sarebbe stato poi distrutto, è stato recuperato dagli investigatori. Anche se il testo completo non è stato reso pubblico, la sua esistenza fornisce una prova cruciale di premeditazione e un intento omicida chiaro.
Patel ha anche menzionato che la famiglia di Robinson ha confermato alle autorità la sua ideologia di sinistra, un elemento che potrebbe gettare luce sul movente politico dell’omicidio. Questo quadro, unito ai messaggi recuperati, dipinge un’immagine di un attacco non casuale, ma pianificato e motivato da profonde convinzioni ideologiche.
Reazioni e contesto politico
Le dichiarazioni del governatore Cox e del direttore dell’FBI Patel hanno avuto un impatto significativo nel dibattito pubblico, in particolare sui media americani. Le prime notizie su una presunta confessione avevano scatenato un’ondata di reazioni e speculazioni, che sono state ora smentite. La precisione con cui Cox ha chiarito la situazione, sottolineando la mancanza di cooperazione di Robinson, contrasta con la collaborazione offerta dalle persone a lui vicine, suggerendo che le autorità stanno ottenendo informazioni preziose da altre fonti.
L’omicidio di Charlie Kirk, un attivista politico trumpiano di spicco, si inserisce in un clima di forte polarizzazione politica negli Stati Uniti. L’annuncio delle nuove prove forensi e digitali, che collegano un sospettato con un’ideologia politica opposta a quella della vittima, intensifica ulteriormente le tensioni e alimenta il dibattito sulla violenza politica. La ricerca della verità in questo caso non è solo una questione di giustizia penale, ma anche un test per il tessuto sociale e politico del paese.
Prossimi passi dell’indagine
Con le prove del DNA e i messaggi recuperati in mano, gli investigatori si stanno concentrando su altri aspetti del caso. L’analisi del DNA sull’arma da fuoco, ancora in sospeso, sarà un passo fondamentale. Inoltre, le autorità cercheranno di confermare l’autenticità dei messaggi recuperati e di stabilire in modo definitivo il movente di Robinson. La famiglia e gli amici del sospettato continueranno a essere una fonte cruciale di informazioni, e le loro testimonianze potrebbero fornire dettagli essenziali sulla pianificazione e l’esecuzione dell’attentato. Le indagini sono in corso e il quadro probatorio contro Tyler Robinson si sta consolidando sempre di più, nonostante la sua persistente mancanza di collaborazione.