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“Trovate delle ossa”. Elena Vergari, la clamorosa svolta a 20 anni dalla scomparsa

Pubblicato: 15/09/2025 18:00

A vent’anni dalla scomparsa di Elena Vergari, la 48enne di Ladispoli sparita il 5 giugno 2005, potrebbe esserci una svolta nelle indagini. Alcune ossa sono state ritrovate dalla polizia proprio nel territorio del comune laziale, in un’area rurale a ridosso di un terreno agricolo.

I resti, al momento non ancora identificati, sono stati sequestrati e verranno sottoposti ad accertamenti biologici. L’obiettivo è stabilire innanzitutto se si tratti di ossa umane, per poi procedere – in caso positivo – con l’analisi del DNA.

A far ripartire il caso è stata una lettera anonima, inviata a una trasmissione televisiva di approfondimento, che conteneva indicazioni dettagliate sul presunto luogo in cui si troverebbe il corpo della donna. Allegata al messaggio anche una mappa fotografica, con punti ben precisi.

Proprio grazie a quella mappa, gli inquirenti si sono recati domenica scorsa nella zona indicata, avviando una perlustrazione mirata. Ed è lì che, secondo fonti investigative, sarebbero emersi frammenti ossei, seminascosti tra la vegetazione e il terreno smosso.

La scoperta è ora al vaglio dei tecnici forensi, mentre la Procura di Civitavecchia, competente per territorio, ha aperto un fascicolo preliminare. Non è escluso che il reato ipotizzato possa trasformarsi in omicidio qualora le analisi confermassero l’identità della vittima.

Il caso di Elena Vergari è rimasto per anni senza risposte, avvolto nel silenzio e nell’assenza di indizi concreti. La donna era uscita di casa senza lasciare tracce e da allora il suo nome è entrato nella lunga lista dei desaparecidos italiani.

Nel tempo, familiari e associazioni avevano più volte chiesto la riapertura delle indagini, ma senza risultati. La lettera anonima, seppur inquietante, ha permesso di riaccendere i riflettori su una scomparsa da troppo tempo archiviata.

Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo, ma il fatto che il ritrovamento sia avvenuto esattamente nel punto indicato nella segnalazione anonima solleva nuovi interrogativi. Chi ha scritto conosce davvero la verità? Oppure si tratta di una coincidenza?

Ora l’attesa è tutta per gli esami genetici, che potrebbero restituire un’identità ai resti trovati e, forse, chiudere un caso che da due decenni attende una risposta. Per la famiglia Vergari, potrebbe essere il primo passo verso la verità.

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