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“Lo abbiamo trovato così”. Ezio era scomparso da ore: tragedia shock, era conosciuto da tutti

Pubblicato: 15/09/2025 18:55

È morto in un tragico incidente in montagna Ezio Rossi, 61 anni, noto medico di famiglia e pneumologo di Carmagnola, con studio presso l’istituto Medica di via Dante. Il decesso è avvenuto domenica 14 settembre 2025 durante un’escursione nel vallone di Sant’Anna di Vinadio, in provincia di Cuneo.

I familiari, non vedendolo rientrare, hanno lanciato l’allarme in serata. Le ricerche sono iniziate immediatamente e si sono concluse nella mattinata di lunedì 15 settembre con il ritrovamento del corpo da parte delle squadre di soccorso.

All’intervento hanno partecipato congiuntamente il Soccorso alpino e speleologico piemontese (CNSAS), il Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Cuneo e i Vigili del fuoco, che hanno impiegato l’elicottero Drago del Reparto Volo di Torino per il recupero della salma.

Fondamentale per le ricerche è stata l’app Georesq, sviluppata proprio dal CNSAS. Grazie a essa, il tecnico di centrale ha potuto ricostruire l’ultimo segnale GPS emesso dallo smartphone del dottor Rossi, localizzato poco sotto il Monte Lausa Bruna.

Una squadra veloce di tecnici si è diretta in quel punto e, attorno all’1:30 di notte, ha individuato il corpo senza vita del medico. L’uomo è stato trovato a valle di un salto di roccia, dove è presumibilmente precipitato. Il decesso sarebbe avvenuto sul colpo.

Il dottor Rossi era molto conosciuto nella comunità carmagnolese, dove da anni era un punto di riferimento per centinaia di pazienti. La sua scomparsa ha lasciato sgomento non solo tra i familiari e colleghi, ma anche tra i tanti cittadini che ne apprezzavano la competenza e l’umanità.

In una nota ufficiale, la direzione dell’ASL TO5 ha espresso il proprio profondo cordoglio: “Il dottor Rossi ha dedicato con instancabile impegno e professionalità gran parte della sua vita alla cura dei cittadini, rappresentando per decenni un punto di riferimento saldo e affidabile”.

L’azienda sanitaria ha ricordato non solo la competenza clinica, ma anche la “straordinaria umanità” del medico: sempre vicino ai pazienti, attento ai loro bisogni, capace di unire rigore professionale e sensibilità personale. Un esempio di dedizione che resterà vivo nella memoria di colleghi e cittadini.

La salma è stata trasferita a Carmagnola per l’allestimento della camera ardente, dove in molti si recheranno per l’ultimo saluto a un medico stimato e a un uomo profondamente radicato nella sua comunità. Le indagini sull’incidente sono state chiuse: si è trattato di una tragica fatalità in montagna.

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