
Nell’aria pesante di una cerimonia ufficiale, tra discorsi preparati e strette di mano, un grido ha squarciato la compostezza della sala. Non era un discorso, né una protesta organizzata, ma l’urlo disperato di una madre che ha perso una figlia e pretende risposte. Le parole, colme di rabbia e dolore, hanno interrotto il flusso ordinato dell’evento, lasciando per un istante sospesi sguardi e frasi, costringendo tutti a ricordare che dietro i numeri e le procedure ci sono vite spezzate.
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Il dolore, quando irrompe così, non lascia spazio alla forma. È crudo, diretto, spiazzante. Non conosce il linguaggio delle istituzioni, ma solo quello del cuore che si spezza. È un richiamo scomodo ma necessario, che trascina la tragedia privata dentro l’arena pubblica, dove si chiede responsabilità e giustizia.
Una morte che chiede risposte
È in questo clima carico di tensione che la madre di Cristina Pagliarulo, una donna di 40 anni deceduta il 6 marzo presso l’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, ha espresso pubblicamente la sua accusa: secondo lei, quell’ospedale avrebbe “condannato a morte” la figlia.
La donna ha preso la parola durante l’insediamento del nuovo direttore generale Ciro Verdoliva, un momento che ha visto la presenza anche del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Diversi medici sono attualmente sotto indagine per il decesso, e la vicenda ha suscitato grande attenzione anche al di fuori delle aule giudiziarie.

Le reazioni di Verdoliva e De Luca
Di fronte alle grida della madre, Vincenzo De Luca ha risposto sostenendo di non conoscere i dettagli della vicenda, sottolineando che «l’educazione non è sempre considerata un dovere civile». Parole che hanno provocato ulteriore indignazione tra i presenti e sui social, dove molti hanno percepito un tono freddo e distante rispetto alla gravità del dolore espresso.
Ciro Verdoliva, invece, ha promesso che la madre di Cristina sarà contattata e ricevuta in settimana per affrontare direttamente la questione. Ha inoltre annunciato l’intenzione di avviare approfondimenti interni sul caso, dichiarandosi disponibile ad ascoltare ogni elemento utile a fare chiarezza.
Lo scontro con la stampa
La vicenda è stata anche oggetto di un servizio del programma Fuori dal Coro, condotto da Mario Giordano su Rete 4. Durante l’evento, la cronista Costanza Castiglioni ha tentato di porre alcune domande proprio a De Luca, ma si è scontrata con un atteggiamento ostile: «Si deve vergognare, lei è una cafona, non mi faccia la ramanzina. Deve rivolgersi al direttore generale. Non conosco la faccenda», ha replicato il presidente, con toni duri e sprezzanti (GUARDA IL VIDEO).
Un episodio che ha ulteriormente alimentato le polemiche attorno al caso, con molti che hanno denunciato l’uso di un linguaggio dell’odio in un contesto che avrebbe richiesto rispetto e misura, soprattutto di fronte al dolore di una madre in cerca di verità.

Un caso che resta aperto
La morte di Cristina Pagliarulo resta dunque al centro di un’inchiesta ancora in corso, mentre cresce l’attenzione pubblica sulle possibili responsabilità sanitarie e sulla necessità di garantire trasparenza e giustizia.
In attesa che la magistratura faccia piena luce sui fatti, il grido di una madre continua a risuonare come un monito: dietro ogni procedura medica, dietro ogni atto burocratico, ci sono vite umane, e quando una di esse si spegne nel silenzio, è dovere di tutti pretendere che la verità non venga soffocata.