
Non si placano gli attacchi razzisti contro i giovani campioni della Nazionale italiana di basket. Dopo gli insulti razzisti subiti dai ragazzi dell’Under 20 vincitori dell’Europeo di Creta, nuovi episodi di intolleranza si sono registrati anche durante gli Europei senior a Cipro, dove alcuni atleti, tra cui Douf e Niang, sono stati presi di mira da frange di hater sui social.
Sui canali online, alcuni utenti hanno sostenuto che giocatori neri, seppur nati in Italia o cresciuti nel nostro Paese, non dovrebbero indossare la maglia azzurra. Un pensiero discriminatorio che ha indignato il mondo dello sport e dell’istituzione.
A intervenire con parole nette è stato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante l’incontro al Quirinale con le due Nazionali: quella femminile, reduce dal bronzo agli Europei in Grecia, e la maschile Under 20, fresca campionessa continentale.

“Avete parlato di commenti sgradevoli – ha esordito il Capo dello Stato – Vi ringrazio per l’understatement, forse dovuto a questo salone. Ma sono certo che avreste voluto usare termini più forti, e l’avrei fatto anch’io”.
Mattarella ha quindi condannato con fermezza quanto accaduto, definendo quegli insulti “misere manifestazioni di inciviltà” che, anziché turbare, “segnalano l’importanza dell’inclusione e dello stare insieme”.
Il Presidente ha anche sottolineato come lo sport, in particolare nelle sue espressioni giovanili, sia uno strumento fondamentale per l’educazione alla cittadinanza, al rispetto e alla convivenza. E che chi rappresenta l’Italia con talento e disciplina non dovrebbe mai essere giudicato per il colore della pelle.

Il caso era scoppiato dopo la vittoria dell’Under 20 a Creta, quando alcuni giocatori erano stati attaccati per le loro origini. Nonostante si trattasse di cittadini italiani a tutti gli effetti, parte dell’opinione pubblica aveva messo in discussione la loro legittimità a rappresentare il Paese.
Ora, con gli Europei senior in corso a Cipro, si sono ripetuti gli attacchi nei confronti di atleti come Mambourou Douf e Bayehe Niang, protagonisti del gruppo allenato da Pozzecco. Ma anche in questo caso, lo sport ha risposto con una voce compatta a sostegno dei ragazzi.
Le parole di Mattarella chiudono idealmente il cerchio, ponendo un chiaro confine tra civiltà e razzismo: “Chi discrimina non ha compreso il senso profondo dello sport e della democrazia”.