
Il Tribunale di Roma ha dato il suo assenso al patteggiamento per il professor Luca Richeldi, noto pneumologo e primario al Policlinico Gemelli. Il medico era stato accusato di violenza sessuale ai danni di una paziente, nell’ambito di una vicenda che ha suscitato forte indignazione nell’opinione pubblica.
La decisione è arrivata dalla prima sezione penale, che ha accolto l’accordo tra le parti, definendo una condanna pari a undici mesi e dieci giorni di reclusione. Come previsto dalla legge, la pena sarà sospesa e non comporterà la detenzione in carcere.
Il patteggiamento prevede tuttavia l’obbligo per Richeldi di seguire un percorso terapeutico, sotto forma di incontri bisettimanali di assistenza psicologica. La misura verrà attuata in una struttura che sarà indicata nella prossima udienza, fissata per il 20 novembre.

L’episodio che ha portato all’inchiesta risale a diversi mesi fa, quando una paziente ha denunciato comportamenti ritenuti inappropriati da parte del medico durante una visita. La testimonianza, ritenuta attendibile dagli inquirenti, ha dato il via all’indagine.
Il nome di Luca Richeldi era già noto al grande pubblico per il suo ruolo durante l’emergenza Covid-19, come componente del Comitato Tecnico Scientifico (CTS). La notizia del suo coinvolgimento in un procedimento penale ha quindi avuto un impatto significativo anche a livello mediatico.
Il Policlinico Gemelli, dove Richeldi ricopre l’incarico di direttore dell’Unità Operativa di Pneumologia, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sul caso. La direzione sanitaria ha fatto sapere che seguirà l’evolversi della vicenda giudiziaria prima di prendere eventuali provvedimenti disciplinari.
Gli avvocati del professore hanno sottolineato la volontà del loro assistito di “collaborare con la giustizia” e di affrontare il percorso psicologico come segno di responsabilità. La scelta del patteggiamento, hanno spiegato, è stata dettata dal desiderio di chiudere la vicenda in tempi rapidi.
Secondo fonti vicine all’inchiesta, il percorso psicologico sarà monitorato da specialisti incaricati dal tribunale. L’effettiva partecipazione e i progressi nel trattamento potranno influenzare eventuali future valutazioni sul caso.
La prossima udienza del 20 novembre chiarirà i dettagli operativi del trattamento, che Richeldi dovrà seguire per l’intera durata della pena. Solo allora si potrà considerare chiuso, almeno sul piano giudiziario, un caso che ha scosso tanto il mondo medico quanto l’opinione pubblica