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Scuole italiane: più della metà senza agibilità e meno investimenti sulla manutenzione

Pubblicato: 15/09/2025 11:32
Scuole italiane agibilità manutenzione

Anno nuovo, edifici scolastici vecchi. È questa l’immagine restituita dalla XXV edizione di Ecosistema Scuola, il report annuale di Legambiente che analizza lo stato dell’edilizia scolastica in Italia. I dati, raccolti in 97 Comuni capoluogo e relativi a oltre settemila scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, delineano un quadro preoccupante: meno di un edificio su due, il 47%, possiede il certificato di agibilità e solo il 45% risulta avere il collaudo statico.
La situazione diventa ancora più critica nelle aree a rischio sismico, dove la sicurezza dovrebbe essere prioritaria: appena il 15% delle scuole è stato costruito o adeguato secondo le norme antisismiche.
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Monitoraggio dei solai insufficiente e interventi bloccati

Il rapporto, anticipato dal Sole 24 Ore, evidenzia anche le gravi lacune nel monitoraggio dei solai. Questo tipo di controllo dovrebbe essere svolto periodicamente, ma negli ultimi cinque anni è stato effettuato solo nel 31% degli edifici scolastici italiani.
Il dato è particolarmente critico nel Centro Italia, dove scende al 22,5%, mentre al Sud e nelle Isole la percentuale supera la media nazionale con il 36,1% e il 33,9%. Tuttavia, eseguire il monitoraggio non è sufficiente se non vengono poi effettuati i lavori necessari: attualmente gli interventi per la messa in sicurezza dei solai sono fermi al 10,9%.
Non mancano, comunque, esempi virtuosi. Le città di Benevento, Cosenza, Fermo, Gorizia e Udine hanno completato gran parte degli interventi di adeguamento sismico, mentre tredici città distribuite lungo tutta la penisola hanno portato a termine tutte le verifiche di vulnerabilità previste.

saluto romano scuola

Sostenibilità energetica ancora un traguardo lontano

Il report fotografa anche un grave ritardo sul fronte della sostenibilità energetica. Solo il 16% delle scuole ha beneficiato di interventi di efficientamento energetico e appena il 6,5% rientra nella classe energetica A. La maggioranza degli edifici scolastici, ben il 66,6%, rimane invece ancorata alle classi E, F o G, con consumi elevati e scarsa efficienza.
L’utilizzo di energie rinnovabili resta marginale: soltanto il 21% degli edifici le impiega, con un paradosso evidente. Le Isole, pur essendo territori particolarmente vocati all’uso di queste fonti, si fermano al 10,8%.

Risorse frammentate e spese in calo

Il capitolo economico mostra un ulteriore elemento di criticità. Nel 2024 sono stati destinati in media 39.648 euro per la manutenzione complessiva degli edifici scolastici, contro i 43.563 euro registrati in media negli ultimi cinque anni. Ancora più contenuta la cifra per la manutenzione ordinaria, ferma a circa 8.300 euro.
Una tendenza che, secondo Claudia Cappelletti, responsabile Scuola di Legambiente, deriva da un problema strutturale: «I fondi per l’edilizia scolastica continuano a risultare estremamente frammentati, sia per fonte che per livello di governo, generando una dispersione che ostacola la pianificazione strategica e la trasparenza nell’allocazione delle risorse».

Un sistema scolastico che chiede sicurezza e futuro

La fotografia scattata da Ecosistema Scuola mostra dunque un patrimonio scolastico vetusto, poco sicuro e scarsamente sostenibile. L’assenza di una visione unitaria e di investimenti strutturali rende difficile programmare interventi incisivi e duraturi.
Per garantire ai bambini e ai ragazzi ambienti sicuri, salubri ed efficienti, l’Italia dovrà affrontare con urgenza il nodo dell’edilizia scolastica, trasformando i fondi esistenti in progetti concreti e coordinati. Solo così sarà possibile invertire la rotta e dare alle nuove generazioni scuole all’altezza del futuro.

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