
Un grave episodio di violenza minorile ha sconvolto il quartiere Serpentara, a Roma, dove un bambino di otto anni è stato brutalmente aggredito nel Parco delle Magnolie durante una festa di compleanno. Il piccolo, colpito al volto con un tondino di ferro, è stato ricoverato al Policlinico Umberto I, dove ha ricevuto le prime cure. Dopo giorni di accertamenti, oggi è stato finalmente dimesso dall’ospedale, ma dovrà sottoporsi ad altre visite specialistiche a causa delle gravi lesioni alla bocca.
Secondo quanto emerso, l’aggressione è avvenuta nel pomeriggio di venerdì scorso, in un momento che avrebbe dovuto essere di festa. Il bambino, giovane calciatore tesserato in una squadra della zona Fidene, era tra gli invitati a una festa nel parco, quando tre fratelli di 7, 9 e 11 anni lo avrebbero preso di mira con insulti, calci e pugni, culminando con un colpo potenzialmente letale al volto, inferto con una sbarra di metallo raccolta nelle vicinanze. La polizia ha già identificato i responsabili, tutti non imputabili in quanto sotto i 14 anni.

Sui gruppi WhatsApp dei genitori del quartiere è subito montata l’indignazione, tra racconti, accuse e richieste di intervento. Alcune versioni parlano di un rifiuto di far avvicinare i tre fratelli al buffet della festa, ma i genitori dei presenti smentiscono categoricamente: «Non è vero, nessuno ha negato loro nulla. L’aggressione non è nata da questo», si legge in una chat. Più probabilmente, l’episodio è stato scatenato da un’escalation di insulti e provocazioni tra i bambini, sfuggita completamente al controllo.
Il padre della vittima, affranto e sotto choc, ha chiesto il silenzio della stampa: «Lasciateci in pace», ha fatto sapere tramite una vicina. Anche il padre dei presunti aggressori ha dichiarato: «Io quel pomeriggio non c’ero». Il clima, tuttavia, resta molto teso. Alcuni residenti riferiscono di minacce rivolte a chi ha cercato di documentare l’accaduto o avvicinarsi alla famiglia coinvolta.
I tre fratelli vivono in una casa popolare regolarmente assegnata, ma – secondo fonti locali – non sono seguiti dai servizi sociali del III Municipio, a differenza di altri nuclei che abitano nello stesso stabile. La polizia del commissariato Fidene-Serpentara sta preparando un’informativa da inviare alla Procura dei Minorenni, per verificare eventuali responsabilità genitoriali. Si cerca di capire se al momento dell’aggressione i minori fossero soli o sotto la supervisione di un adulto.

Nel frattempo, la comunità locale si sta mobilitando. Questa mattina è previsto un presidio di cittadini nel parco, proprio nel punto dove è avvenuta l’aggressione, per chiedere più sicurezza nei luoghi pubblici e una maggiore presenza delle istituzioni sul territorio. I residenti chiedono anche che venga aperto un confronto sul ruolo delle famiglie e sulla necessità di interventi preventivi da parte dei servizi sociali.
Luigi Pascucci, presidente dell’associazione che gestisce il Parco delle Magnolie, presente il giorno dell’aggressione, ha espresso la propria preoccupazione: «Dal 2021 aiutiamo le famiglie a organizzare eventi qui, fornendo sedie, tavoli e uno spazio sicuro. Mai ci saremmo aspettati una violenza simile». Pascucci ha già presentato richiesta di maggiore vigilanza al commissariato. Nonostante l’episodio, nessuna delle feste prenotate nei giorni successivi è stata cancellata: «Abbiamo rassicurato tutti – spiega – e stiamo facendo il possibile per garantire la tranquillità del parco».
L’intero episodio mette in luce un problema più ampio che riguarda il controllo dei minori nei luoghi pubblici, la coabitazione tra realtà sociali diverse e l’assenza di strumenti di prevenzione. La speranza di chi vive alla Serpentara è che questa tragedia sia un campanello d’allarme per rimettere al centro il tema della convivenza civile e della sicurezza dei bambini.