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Centrosinistra, chi sarà il candidato premier? Sfida tra Conte e Schlein, ma potrebbe esserci una sorpresa

Pubblicato: 16/09/2025 08:36
Centrosinistra candidato premier Conte Schlein

Nel centrosinistra, la corsa alla guida del governo sembra sempre attraversata da tensioni, ambizioni e manovre sotterranee. La storia recente lo dimostra. Quando Romano Prodi fu bocciato in Parlamento per un solo voto, era pronto a tornare subito alle elezioni anticipate, ma fu Massimo D’Alema a convincerlo a restare, proponendosi in prima persona per guidare l’esecutivo e «non lasciare il Paese allo sbando». Un sacrificio solo apparente, che segnò l’inizio di un nuovo equilibrio interno.
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Più tardi fu Matteo Renzi, nel 2014, a scalzare Enrico Letta senza attendere il passaggio elettorale, mentre Nicola Zingaretti, pur incline alla sfida delle urne, scelse di stringere un accordo con il Movimento 5 Stelle, lasciando a Giuseppe Conte il ruolo di premier e ottenendo in cambio per il Partito Democratico diversi ministeri chiave. Una lunga sequenza di mosse tattiche, che nel tempo ha consolidato l’idea di un’area dove gli sgambetti e i contropiedi politici sono prassi consolidata.

Conte e Schlein, la sfida latente

Oggi la scena si ripete, con un clima di apparente calma e trattative silenziose. Da un lato c’è Giuseppe Conte, già due volte a Palazzo Chigi, dall’altro Elly Schlein, che aspira apertamente a quel ruolo. Entrambi si muovono con cautela, evitando di scoprirsi per non compromettere la fragile intesa costruita in vista delle prossime elezioni politiche. L’obiettivo comune è battere Giorgia Meloni, considerata da molti ormai radicata al governo e tutt’altro che passeggera.

Conte ha negato di puntare alla leadership per ambizione personale, ma ha anche avvertito: «Possiamo suicidarci oggi appellandoci a una regola che ci faccia individuare astrattamente un candidato che poi non è competitivo?». Dall’altra parte, Stefano Bonaccini rivendica il diritto del Pd a esprimere il nome del premier, mentre Schlein frena: «Non c’è un criterio per stabilire chi sarà il candidato premier. Se siamo una coalizione decideremo insieme». Una partita che resta aperta, in attesa che uno dei due muova la prima pedina.

Le reazioni della base e i rischi delle primarie

Nel frattempo, tra i militanti, il clima appare ambiguo. Alla festa dell’Unità di Reggio Emilia, Conte è stato accolto con applausi e entusiasmo, come un figlio ritrovato, mentre Schlein ha ricevuto fischi alla festa del Fatto Quotidiano, segnale di una base che appare divisa e incerta. L’ipotesi di riproporre le primarie di coalizione, che in passato risolsero contese simili, è stata avanzata da Ernesto Maria Ruffini, ma sia Schlein che Conte hanno chiuso la porta, temendo di perdere il controllo della futura alleanza.

Sullo sfondo, resta l’incognita della legge elettorale. Se fosse introdotto l’obbligo di indicare il candidato premier sulla scheda, il centrodestra avrebbe un vantaggio con la candidatura di Meloni, mentre a sinistra la situazione resterebbe fluida. Alcuni vedono Schlein favorita, anche per i continui attacchi che riceve proprio dalla premier, altri temono che abbia già esaurito la sua spinta elettorale.

Sondaggi, outsider e la corsa contro il tempo

Un sondaggio Dire-Tecnè aggiunge altri dubbi: tra gli elettori di centrosinistra, la preferita come candidata premier è Schlein, ma se si considera l’intero corpo elettorale la preferenza si sposta su Conte. Da qui l’idea che i due possano raccogliere voti insieme, per poi lasciare eventualmente lo scettro a un outsider. Tra i nomi che circolano figura anche Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, segno che le ambizioni non mancano e che ogni scenario resta possibile.

In mezzo a congetture e manovre, resta un ostacolo decisivo: per discutere di chi guiderà l’alleanza, il centrosinistra dovrà prima riuscire a vincere. Un traguardo che molti danno per scontato, ma che oggi, tra rivalità interne e incertezze strategiche, appare ancora lontano.

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