
GARLASCO – È stata depositata questa mattina la Bpa (Bloodstain Pattern Analysis), l’analisi delle tracce ematiche richiesta dalla Procura di Pavia e affidata al comandante del Ris di Cagliari, Andrea Berti. La consulenza, durata diverse ore in procura, ricostruisce in tre dimensioni la dinamica del delitto di Chiara Poggi, la ventiseienne uccisa nella villetta di via Pascoli a Garlasco il 13 agosto 2007.
Secondo quanto trapela, la relazione sembrerebbe escludere la presenza di due assassini, concentrando dunque l’attenzione su un unico autore del delitto. Una conclusione che si allinea con quanto già affermato dalla Cassazione, che nella sentenza definitiva a carico di Alberto Stasi – l’allora fidanzato di Chiara condannato a 16 anni di carcere – aveva parlato di un solo killer.
Lo scorso 9 giugno i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano erano tornati nella villetta di via Pascoli, su richiesta dei pm pavesi Giuliana Rizza, Valentina De Stefano e Stefano Civardi, per effettuare nuove misurazioni con strumentazioni tecniche e rilievi fotografici. L’approfondimento, già centrale nei processi contro Stasi, era durato diverse ore: i militari avevano impiegato anche un drone per rilevazioni dall’alto, nel tentativo di ricostruire con la massima precisione lo scenario del delitto avvenuto ormai 18 anni fa.
La nuova indagine vede indagato Andrea Sempio, amico del fratello della vittima: sarà ora la procura a valutare l’impatto della perizia sulla prosecuzione dell’inchiesta.