
La domenica pomeriggio scorreva lentamente, con le strade che si animavano di passeggiatori, famiglie e bambini intenti a godersi il sole e la brezza leggera. Tra chi passeggiava e chi si concedeva un momento di relax sui vialetti dei giardini pubblici, nessuno avrebbe potuto immaginare che la calma apparente stesse per essere spezzata da un episodio drammatico.
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Gli uccelli cantavano tra gli alberi e il suono lontano di risate e conversazioni sembrava accompagnare la routine di una comunità che, in apparenza, nulla aveva da temere. Eppure, a volte, il destino ha modi improvvisi e crudi per interrompere la quotidianità, trasformando un luogo ordinario in teatro di eventi tragici e inquietanti.
Un intervento che non ha salvato una vita
Quella che era iniziata come una tranquilla giornata domenicale si è trasformata in un’emergenza quando qualcuno ha notato un uomo disteso su una panchina, apparentemente ferito. I passanti hanno immediatamente chiamato i soccorsi, ignari che le ore successive avrebbero segnato la fine di una vita. Sul luogo sono intervenuti sanitari e forze dell’ordine, mentre il silenzio dei giardini si caricava di tensione e apprensione, con ogni dettaglio che avrebbe potuto fare la differenza.

Il dramma a Manduria e la vittima
L’episodio è avvenuto a Manduria, nel Tarantino, dove Stefano Bottaro, un uomo di 62 anni originario di Napoli e ospite di una comunità terapeutica per dipendenze alcoliche, è stato trovato ferito nei giardini pubblici del quartiere archeologico. Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, Bottaro avrebbe tenuto comportamenti osceni davanti a un gruppo di minorenni, provocando la reazione di un giovane, fidanzato di una delle ragazze del gruppo, che lo avrebbe aggredito.
I passanti hanno notato ecchimosi al volto e un leggero sanguinamento dalle narici, mentre l’uomo giaceva accanto a uno zaino contenente i suoi effetti personali. Nonostante il ricovero immediato all’ospedale di Manduria, le sue condizioni sono peggiorate rapidamente durante la notte, rendendo necessario il trasferimento in terapia intensiva, dove purtroppo è deceduto poche ore dopo.
Le indagini dei carabinieri
I carabinieri, guidati dal maggiore Alessandro Torto, hanno avviato un’indagine per ricostruire con precisione la dinamica dell’episodio. Sono stati ascoltati diversi testimoni e identificati i ragazzi coinvolti, mentre si attende l’esito dell’autopsia per stabilire se il decesso sia direttamente collegato all’aggressione.
Le verifiche sono particolarmente delicate perché il 62enne era già sotto osservazione per episodi simili verificatisi il giorno precedente. Il quadro complessivo evidenzia un contesto in cui la violenza privata e la giustizia fai-da-te rischiano di intrecciarsi con la necessità di tutela dei minori e di rispetto delle regole.

Una comunità sotto shock
La morte di Stefano Bottaro ha sconvolto la città di Manduria, lasciando residenti e familiari nella costernazione. L’episodio riapre il dibattito sulla sicurezza nei luoghi pubblici, sulla protezione dei minori e sulle difficoltà di gestire situazioni delicate che coinvolgono persone con problematiche psichiche o comportamentali.
Mentre si attendono gli sviluppi delle indagini, resta alta l’attenzione sulla necessità di combinare prevenzione, sicurezza e interventi tempestivi, per evitare che episodi simili possano ripetersi, trasformando luoghi ordinari come i giardini pubblici in scenari di tragedia.