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“Un inferno di fuoco”. Esplosioni improvvise, l’attacco shock: morti e feriti

Pubblicato: 16/09/2025 11:37

Un nuovo attacco russo ha colpito Zaporizhzhia all’alba di martedì 16 settembre, causando un morto e sette feriti, tra cui un bambino. L’annuncio è arrivato direttamente dal governatore regionale Ivan Fedorov, che ha pubblicato online le immagini drammatiche dei vigili del fuoco al lavoro per domare le fiamme divampate dopo i bombardamenti. “Un inferno di fuoco” si legge nel comunicato. Le esplosioni hanno danneggiato case private e strutture civili, alimentando nuovi incendi in diversi punti della città dell’Ucraina sudorientale.

Secondo l’emittente pubblica Suspilne, sono stati registrati almeno dieci attacchi nell’area urbana nel corso della mattinata. Si tratta dell’ennesimo bombardamento che colpisce la popolazione civile e le infrastrutture non militari, inserendosi in una strategia che il governo ucraino definisce ormai come “terrorismo aereo sistematico”. Zaporizhzhia si trova al centro di una linea del fronte particolarmente attiva, in una regione contesa fin dalle prime fasi dell’invasione russa iniziata nel 2022.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha dichiarato che solo nel mese in corso la Russia ha lanciato oltre 3.500 droni e 190 missili contro il territorio ucraino. “Ci sono state anche provocazioni dirette contro i nostri partner”, ha denunciato su X (ex Twitter), chiedendo nuovamente un sistema di difesa aerea comune con gli alleati occidentali, capace di rispondere preventivamente agli attacchi, senza dover correre ai ripari in emergenza.

Le dichiarazioni arrivano in un momento delicato sul piano diplomatico. Zelenskyy ha infatti richiesto una presa di posizione chiara da parte di Donald Trump, in merito al sostegno all’Ucraina, alle sanzioni contro Mosca e alle future garanzie di sicurezza. In un’intervista esclusiva a Sky News, il leader ucraino ha invitato l’ex presidente statunitense ad assumere una “posizione chiara e coraggiosa” per fermare Vladimir Putin.

Zelensky ha ribadito che “prima di porre fine alla guerra, occorre avere un accordo di sicurezza completo e multilaterale”, sottoscritto da Stati Uniti e partner europei. Il riferimento è alle trattative in corso per definire un nuovo quadro di garanzie internazionali per Kyiv, anche in vista del possibile ritorno di Trump alla Casa Bianca nel 2025.

Zelensky auspica che tali temi siano affrontati durante la visita ufficiale di Trump nel Regno Unito, in programma nei prossimi giorni. Il premier britannico Keir Starmer è chiamato a facilitare una “discussione molto specifica” tra Washington e Kyiv sul futuro ruolo degli USA nella sicurezza europea e nella deterrenza verso la Russia.

Il presidente ucraino ha anche chiesto che Trump si faccia promotore di “passi personali e decisi” per fermare l’aggressione russa, esortandolo a non aspettare l’allineamento totale di tutti i Paesi NATO. “Trump è abbastanza forte per prendere decisioni da solo”, ha dichiarato, lanciando una frecciata a Turchia, Slovacchia e Ungheria, accusate di continuare ad acquistare petrolio russo nonostante la guerra in corso.

Il quadro diplomatico si fa sempre più complesso mentre sul terreno la guerra prosegue senza sosta. Gli attacchi come quello a Zaporizhzhia rafforzano la posizione di chi, in Europa e negli Stati Uniti, chiede un maggiore coinvolgimento militare occidentale per impedire che la Russia possa continuare impunemente a colpire la popolazione civile e destabilizzare l’intera regione.

La posizione di Trump, in bilico tra isolazionismo e interventismo, sarà cruciale nei prossimi mesi. Per l’Ucraina, la chiarezza degli alleati non è solo una questione politica, ma una condizione vitale per la sopravvivenza.

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