
Un nuovo fronte di discussione si è aperto attorno ai vaccini Covid, dopo un articolo pubblicato dalla testata tedesca Berliner Zeitung che ha riportato alcune dichiarazioni della Commissione europea relative al processo di autorizzazione dei preparati durante la fase più acuta della pandemia. Secondo quanto emerso, in quella fase sarebbero stati concessi via libera “condizionati”, con dati sulla sicurezza non ancora completi, una pratica prevista in situazioni di emergenza sanitaria ma che sta oggi alimentando polemiche e accuse.
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La notizia ha avuto un impatto immediato sui social network, riaccendendo vecchi dibattiti e polarizzando l’opinione pubblica. A dare risonanza alle parole pubblicate dalla testata tedesca è stato soprattutto il commento dell’ex europarlamentare Francesca Donato, nota per le sue posizioni critiche sulle misure sanitarie adottate durante l’emergenza pandemica.
Il commento di Francesca Donato e la reazione sui social
“Quindi adesso la Commissione europea ammette che i “vaccini Covid” sono stati autorizzati senza dati completi sulla sicurezza?… Cioè riconosce che abbiamo SEMPRE AVUTO RAGIONE a non fidarci, e tutto ciò che hanno detto finora erano BALLE? Ah però…”, ha scritto Francesca Donato su X (ex Twitter), commentando l’articolo della Berliner Zeitung.
Il suo intervento ha raccolto in poche ore centinaia di interazioni, condivisioni e commenti, diventando uno dei post più discussi della giornata. Molti utenti hanno espresso solidarietà e sostegno, sostenendo che questa presunta ammissione confermerebbe i dubbi sollevati fin dall’inizio sulle modalità di approvazione dei vaccini anti-Covid. Altri, invece, hanno accusato Donato di strumentalizzare le parole della Commissione europea, ricordando che l’autorizzazione condizionata è uno strumento previsto e regolamentato dalle normative sanitarie europee proprio per gestire le emergenze.
Quindi adesso la Commissione europea ammette che i “vaccini Covid” sono stati autorizzati senza dati completi sulla sicurezza?… Cioè riconosce che abbiamo SEMPRE AVUTO RAGIONE a non fidarci, e tutto ciò che hanno detto finora erano BALLE? Ah però… pic.twitter.com/8X1PAnNLJ1
— Francesca Donato (@ladyonorato) September 16, 2025
Le dichiarazioni della Commissione europea al centro del dibattito
Al centro della polemica ci sono le dichiarazioni citate dalla Berliner Zeitung, secondo cui la Commissione europea avrebbe confermato che le autorizzazioni ai vaccini Covid furono concesse con una procedura accelerata, basata su dati preliminari di efficacia e sicurezza, mentre gli studi di lungo periodo erano ancora in corso. Questo tipo di autorizzazione, definita “condizionata”, è previsto dai regolamenti Ue per affrontare emergenze sanitarie quando i benefici attesi superano i potenziali rischi.
Tuttavia, la semplice ammissione della mancanza di dati completi ha riaperto vecchie diffidenze sui vaccini Covid, soprattutto tra coloro che durante la pandemia avevano espresso perplessità o rifiutato la somministrazione. Per questi settori dell’opinione pubblica, la notizia rappresenta una sorta di conferma delle proprie convinzioni, mentre per altri si tratta di una lettura fuorviante di una procedura nota e già comunicata fin dall’inizio.
Un dibattito che riaccende vecchie fratture
La controversia scatenata dal commento di Francesca Donato mostra quanto il tema dei vaccini contro il Covid-19 resti ancora oggi fortemente divisivo. L’annuncio riportato dalla Berliner Zeitung ha fatto riaffiorare sospetti, sfiducia e rancori che avevano già segnato profondamente il dibattito pubblico negli anni della pandemia.
Da un lato ci sono coloro che vedono nelle parole della Commissione europea una tardiva ammissione di responsabilità, dall’altro chi ritiene che tali critiche ignorino il contesto di emergenza globale in cui furono prese le decisioni. Nel mezzo, resta una parte dell’opinione pubblica che chiede trasparenza e chiarezza, senza alimentare nuove polarizzazioni.

Riflessioni sul rapporto tra scienza e fiducia pubblica
La vicenda riporta al centro una questione più ampia: il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni scientifiche. Se da un lato i vaccini Covid hanno contribuito in modo decisivo a contenere la mortalità durante la pandemia, dall’altro la percezione di informazioni incomplete o cambiate nel tempo ha minato la credibilità di molte istituzioni.
La polemica sollevata dalla Berliner Zeitung e amplificata da Francesca Donato dimostra come, anche a distanza di anni, basti una dichiarazione per riaccendere un dibattito acceso e carico di tensioni, che continua a spaccare l’opinione pubblica e a interrogare il mondo della comunicazione scientifica e politica.