
Un clima di preghiera e riflessione ha accompagnato oggi l’udienza generale in piazza San Pietro, dove Papa Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost, ha rivolto parole di profonda vicinanza al popolo palestinese a Gaza. La città, devastata dai conflitti, continua a vivere in condizioni estremamente precarie, con migliaia di persone costrette a spostarsi forzatamente dalle proprie terre. Il Pontefice ha ribadito l’urgenza di un cessate-il-fuoco e di una soluzione diplomatica negoziata, sottolineando il rispetto della dignità inviolabile di ogni essere umano.
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Il Papa ha fatto appello al senso di responsabilità collettiva, ricordando che davanti al Signore Onnipotente, che ha comandato “non ucciderai”, ogni persona merita protezione e tutela. Le sue parole, pronunciate in un momento di crescente tensione internazionale, hanno voluto essere un invito a unirsi alla preghiera e alla riflessione per una pace duratura. “Rinnovo l’appello al cessate-il-fuoco, al rilascio degli ostaggi e al rispetto integrale del diritto umanitario internazionale”, ha dichiarato Prevost, auspicando un rapido sorgere di un alba di giustizia e pace.

Celebrazione dell’onomastico e vicinanza dei fedeli
Oggi, ricorrenza di san Roberto Bellarmino, coincide con l’onomastico del Pontefice. La piazza gremita di fedeli ha salutato il Papa durante il giro in papamobile, tra cartelli di auguri e messaggi di affetto. Un bambino ha mostrato un cartello con scritto “buon onomastico”, mentre i diversi speaker hanno rivolto auguri al Pontefice in varie lingue, trasformando l’evento in un momento di gioia collettiva. Il Papa ha ringraziato tutti per la vicinanza e gli auguri ricevuti, chiudendo l’udienza con parole di gratitudine e serenità.
Il giorno dell’onomastico, celebrato in Vaticano come ricorrenza festiva, ha così assunto un duplice significato: da un lato la riflessione spirituale, dall’altro la conferma del legame tra il Pontefice e i fedeli, attraverso gesti semplici ma profondamente simbolici.
Catechesi sulla deposizione di Gesù
Durante la catechesi, Papa Leone XIV ha approfondito il racconto evangelico della deposizione di Gesù nel sepolcro, sottolineando come il Sabato Santo rappresenti un tempo di attesa, silenzio e fiducia. “Gesù, sepolto nella terra, è il volto mite di un Dio che non occupa tutto lo spazio”, ha detto il Papa, spiegando che Dio lascia libertà all’uomo e agisce nel tempo lento della fiducia.
Il Pontefice ha invitato i fedeli a riconoscere l’importanza di fermarsi, accogliere il silenzio e imparare a lasciare andare ciò che si è fatto, comprendendo che la vita non dipende esclusivamente dalle nostre azioni. “Viviamo come se la vita non fosse mai abbastanza, corriamo per produrre, per dimostrare, per non perdere terreno”, ha aggiunto, ricordando che la saggezza del Vangelo insegna a saperci fermare e affidare al tempo la trasformazione degli eventi.

Appello alla pace e al dialogo
Le parole di Papa Leone XIV assumono un peso particolare in un contesto internazionale segnato da conflitti e tensioni. La sua esortazione a un cessate-il-fuoco immediato, al rilascio degli ostaggi e a un rispetto pieno del diritto umanitario internazionale rappresenta un richiamo alla responsabilità globale.
Attraverso la preghiera e l’invito alla riflessione, il Papa sottolinea l’urgenza di una soluzione diplomatica negoziata, che ponga fine alla violenza e permetta al popolo palestinese di vivere in sicurezza e dignità. Il messaggio di oggi, unito alla celebrazione del suo onomastico, conferma il ruolo spirituale e morale del Pontefice come guida in momenti di grande tensione internazionale, offrendo al contempo parole di conforto e speranza a chi soffre.