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“Un nuovo giorno festivo in Italia”. L’annuncio a sorpresa, la data da segnare in rosso

Pubblicato: 17/09/2025 14:33

Grande novità in arrivo per tutti gli italiani: dal 2026, il calendario nazionale si arricchisce di una nuova giornata “rossa”. Dopo quasi cinquant’anni, la festa di San Francesco d’Assisi torna tra le festività ufficiali, grazie a una proposta di legge sostenuta da Noi Moderati, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega. Non è solo una decisione simbolica: il ritorno di questa celebrazione arriva in occasione dell’ottocentesimo anniversario della morte del patrono d’Italia, un vero evento per la nostra cultura.

Ma quando potremo davvero approfittare di questa nuova festività? Il debutto sarà nel 2026, ma con una piccola sorpresa: il 4 ottobre cadrà di domenica, quindi per studenti e lavoratori non ci saranno subito cambiamenti. Il vero primo “ponte” sarà nel 2027, quando la data cadrà di lunedì, assicurando a tutti una giornata libera da routine e impegni, proprio come a Natale o il Primo maggio.

Aspettando il ritorno: cosa cambia davvero

La nuova festività non riguarda solo il tempo libero: inciderà direttamente su lavoro e contratti. Per chi lavora nel settore privato significa un giorno in più di stipendio maggiorato, mentre per le forze dell’ordine e altri dipendenti pubblici sarà un giorno festivo coperto dallo Stato. Il Parlamento ha discusso a lungo sui costi, ma la maggioranza ha deciso di dare la priorità al valore simbolico e culturale della ricorrenza.

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Nuova Festività Calendario

San Francesco e il dibattito sulle feste: tra tradizione e nuove proposte

Non sono mancate le idee alternative tra i banchi della politica. Il deputato Dieter Steger del Gruppo Misto-minoranze linguistiche ha provato a inserire anche il 19 marzo, festa di San Giuseppe, tra i giorni da segnare in rosso. Ma il governo ha risposto con un secco no: “I costi sarebbero troppo alti e rischieremmo una raffica di richieste simili”, hanno spiegato. Qualcuno in Parlamento, con tono ironico, ha persino evocato altri santi come Girolamo o Tommaso, per sottolineare il rischio di un calendario troppo affollato di festività.

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Verso una nuova tradizione: cosa aspettarsi dal 2027

Ora la palla passa alla Camera, che nei prossimi giorni voterà la proposta prima dell’ok definitivo del Senato. Oltre ai calcoli economici e ai dibattiti politici, l’Italia si prepara a riscoprire una festività che unisce fede, storia e identità nazionale. Un ritorno al passato che diventa attualissimo, pronto a segnare le agende di tutti e a regalare nuove occasioni di festa e riflessione.

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