
GARLASCO (Pavia) – Dalla nuova consulenza tecnica del RIS di Cagliari, depositata oggi in Procura a Pavia, non emergerebbe la presenza di una seconda persona sulla scena dell’omicidio di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 nella sua abitazione di via Pascoli, a Garlasco.
Il documento, lungo oltre 300 pagine, è stato firmato dal tenente colonnello Andrea Berti, esperto di Bloodstain Pattern Analysis (BPA), la disciplina che analizza la distribuzione e la traiettoria delle macchie di sangue. Secondo quanto emerso, la scena ricostruita dagli specialisti sosterrebbe l’azione di un solo aggressore.

Gli esperti del Reparto Investigazioni Scientifiche, arrivati dalla Sardegna, hanno ricostruito l’intera scena del crimine in 3D, utilizzando fotografie scattate all’epoca e tecniche avanzate di modellazione per determinare la dinamica dell’aggressione.
L’analisi del sangue – in particolare delle traiettorie delle gocce e degli schizzi – è risultata determinante per escludere, secondo il RIS, la presenza di una seconda persona coinvolta nell’azione omicidiaria, almeno nella fase esecutiva dell’aggressione.
Tuttavia, la Procura di Pavia ha incaricato anche una seconda figura chiave per completare la rilettura tecnica del caso: si tratta della dottoressa Cristina Cattaneo, medico legale di fama internazionale e docente all’Università di Milano.

La professoressa Cattaneo avrà il compito di stabilire con precisione l’arma del delitto, il numero esatto di lesioni inflitte alla vittima e valutare se sia possibile attribuire l’omicidio con certezza a una sola persona o se resti aperta l’ipotesi di più autori.
Solo al termine del lavoro della dottoressa Cattaneo, le due consulenze – quella medico-legale e quella balistica-forense – saranno affiancate per costruire un quadro probatorio completo e aggiornato, che potrebbe avere ripercussioni anche giudiziarie.
Il caso Poggi è uno dei più noti e controversi della cronaca nera italiana. Negli anni ha diviso l’opinione pubblica e ha visto la condanna definitiva di Alberto Stasi, all’epoca fidanzato della vittima, che continua però a proclamarsi innocente.
Le nuove indagini, aperte dalla Procura in via tecnica e conoscitiva, non puntano a riaprire il processo, ma a fornire chiarezza definitiva su eventuali elementi rimasti in ombra, a partire proprio dalla ricostruzione della dinamica dell’omicidio.