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“L’esercito israeliano…”. Il professore sospeso dall’università italiana per quella frase shock

Pubblicato: 17/09/2025 11:54
Prof israeliano sospeso Politecnico Torino

Un’aula universitaria può diventare teatro di confronto, di dibattito e talvolta di vera e propria tensione. Lo sa bene chi frequenta le lezioni dove le idee si scontrano, dove la passione accademica si mescola con convinzioni personali e sensibilità culturali. In questi spazi, l’insegnamento è spesso percepito come neutro, ma le parole possono accendere discussioni che travalicano la dimensione accademica e coinvolgono l’opinione pubblica.
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La lezione di un professore ospite può trasformarsi rapidamente in un evento che richiama l’attenzione dei media, delle istituzioni e dei cittadini. Gli studenti diventano spettatori e protagonisti allo stesso tempo, mentre fuori dalle aule si riversano sentimenti di solidarietà, indignazione o preoccupazione. Il dibattito sulla responsabilità di chi insegna e sulle implicazioni etiche dei contenuti trattati assume così una rilevanza immediata, entrando nel cuore della comunità universitaria e oltre.

La lezione e la dichiarazione di Pini Zorea

L’episodio è avvenuto al Politecnico di Torino durante una lezione del corso di dottorato in Elettrica, Elettronica e delle Telecomunicazioni, nell’insegnamento Principles of digital image processing and technologies. Il professore israeliano Pini Zorea, docente all’Università di Braude, ha dichiarato: «Ho servito nell’esercito israeliano e posso dirvi che è tra i più puliti al mondo». Una frase che ha immediatamente scatenato reazioni e proteste tra gli studenti, in particolare del collettivo Cambiare Rotta, che ha bloccato la lezione per denunciare le implicazioni delle Facial Recognition Technologies nella repressione dei palestinesi.

Gli studenti hanno contestato che, pur essendo la lezione presentata come un corso tecnico di image processing, tra gli argomenti trattati vi sarebbero anche il rilevamento e il riconoscimento facciale in sistemi in tempo reale, strumenti secondo loro utilizzati per “combattere la resistenza palestinese e giustificare eliminazioni arbitrarie della popolazione civile”.

La reazione del Politecnico

Il rettore Stefano Corgnati ha disposto con effetto immediato l’interruzione del modulo e la sospensione di ogni attività con il docente, convocato per un chiarimento. In una nota ufficiale, il Politecnico ha precisato che il dottorato è di esclusiva titolarità dell’ateneo torinese e non ha alcuna collaborazione con la Braude University.

«Il Politecnico ha da sempre condannato ogni forma di violenza, ripudiando la guerra e manifestando sdegno per il massacro della popolazione civile a Gaza – ha dichiarato Corgnati –. La posizione dell’università è oggi ancora più forte a seguito degli inaccettabili eventi di questi giorni».

Le dichiarazioni di Zorea durante la protesta

Durante l’intervento del collettivo studentesco, Zorea ha ribadito la sua difesa dell’esercito israeliano, sottolineandone professionalità e accuratezza nelle operazioni militari, e ha affermato che il suo insegnamento non era legato a operazioni militari: «Qui non c’è nulla di militare». Rispondendo agli slogan degli studenti, ha aggiunto: «Free Palestine? Io sono d’accordo con le vostre rivendicazioni – anche per me la Palestina deve essere libera, libera da Hamas».

Zorea, guest lecturer in mobilità didattica nell’ambito del programma Erasmus+, era ospite nell’insegnamento che prevede 16 ore di lezioni dedicate alle tecniche di base di analisi delle immagini e l’intervento di docenti internazionali.

Le reazioni politiche e sociali

L’episodio ha suscitato reazioni anche a livello istituzionale. In consiglio regionale del Piemonte, il centrodestra ha rifiutato di discutere un ordine del giorno su Gaza, provocando la protesta dell’opposizione con cartelli e slogan contro i crimini di guerra. Pd, M5S e Avs hanno chiesto la cessazione dei rapporti con Israele, mentre il capogruppo di FdI Carlo Riva Vercellotti ha accusato l’opposizione di essere «fiancheggiatori di Hamas».

Anche il vicepresidente della Regione Piemonte, Fabrizio Ricca (Lega), ha commentato sui social con una foto e la didascalia «e Hamas festeggia». Gli scontri verbali sono proseguiti con la capogruppo Avs Alice Ravinale, che ha chiesto conto della «gravissima affermazione». In una nota congiunta, le opposizioni hanno denunciato come Gaza City sia teatro di una “cruenta offensiva nella silenziosa complicità del governo italiano e della Regione”.

Appello alla coscienza

Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, inaugurando la nuova Rianimazione dell’ospedale Regina Margherita, ha commentato: «Facciamo minuti di silenzio, ma dovremmo fare minuti di casino per dire che quello che sta accadendo a Gaza non è accettabile».

L’episodio al Politecnico di Torino evidenzia come la ricerca e l’insegnamento accademico possano intrecciarsi con questioni etiche e politiche di grande impatto, suscitando dibattiti pubblici e mobilitando studenti, accademici e istituzioni a riflettere sul ruolo della scienza, della responsabilità e della libertà di espressione.

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