
Enzo Iacchetti porta la sua rabbia in prima serata e trasforma lo studio di È sempre Cartabianca in un vero e proprio campo di battaglia mediatica. L’attore, volto amatissimo di Striscia la Notizia, ha scelto il salotto di Bianca Berlinguer per dire la sua sulla guerra nella Striscia di Gaza, scuotendo pubblico e ospiti con parole forti e un’energia travolgente. Il suo intervento, carico di indignazione e dati ufficiali, si è fatto subito notare per la sua schiettezza e la sua capacità di accendere il dibattito.
Non passano che pochi minuti e l’atmosfera si surriscalda: il confronto con l’altro ospite in collegamento si fa teso, le voci si alzano, i toni diventano incandescenti. Iacchetti non si tira indietro e insiste: “Bisogna chiamare le cose con il loro nome”, anche se questo significa usare termini destinati a dividere. La diretta si trasforma in un vero show pop, tra accuse, smentite e colpi di scena.
Tensione alle stelle: la risposta di Iacchetti alle provocazioni
“Perché non parlo più con Gianni Morandi”. Enzo Iacchetti rivela il motivo della rottura

Il punto di rottura arriva quando Eyal Mizrahi, presidente della Federazione Amici di Israele, mette in dubbio la competenza di Iacchetti. Le sue parole, secche e provocatorie, scatenano una reazione istantanea: “Cosa hai detto str***, vengo lì e ti prendo a pugni”, sbotta l’attore, esasperato anche dalla richiesta di Mizrahi di spiegare cosa significhi la parola “bambino” nel contesto delle vittime palestinesi.
Il confronto è così acceso che Bianca Berlinguer è costretta a fermare tutto, tra sguardi increduli e il pubblico che non riesce a staccarsi dallo schermo. Il tutto mentre, nello stesso giorno, una commissione d’inchiesta dell’Onu parla apertamente di genocidio nella Striscia di Gaza, proprio come denunciato da Iacchetti.
Quando la tv diventa specchio della realtà: scontro e riflessione

Nel vivo della discussione, Mizrahi accusa Iacchetti di essere un “fascista”, alimentando ancora di più la tensione. L’attore, visibilmente provato, minaccia di lasciare lo studio. La discussione si infiamma e tocca il suo apice proprio quando vengono messe in discussione le cifre delle vittime e il valore della parola “bambino” in un contesto tanto tragico.


Standing ovation per Enzino Iacchetti su quello che sta accadendo a Gaza 🇵🇸 pic.twitter.com/Y1dMyxTi9H
— Edo (@rienneva_plus) September 16, 2025
Anche le minacce, come a chiunque gli dica cosa sono e cosa fanno ai palestinesi pic.twitter.com/bx78z5ZDGy
— mostro ✊🏼 🇵🇸 (@avantibionda) September 16, 2025
Il gesto di Iacchetti accende il dibattito: coraggio e responsabilità sul piccolo schermo
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— Chiara Forti (@chiaraforti_) September 17, 2025>
Queste le parole del presidente di Federazione Amici di Isr*€l€ che implica il ragionamento per cui non tutti i bambini possono essere chiamati tali e che quindi possono essere amm@zzati.
Una frase da n4zist4. #enzoiacchetti #cartabianca pic.twitter.com/YbaqYUfZvT
“Sei fascista” – “Stronzo, scendo giù”
— Il Grande Flagello (@grande_flagello) September 16, 2025
Si accendono i toni tra Iacchetti e il presidente di “Amici di Israele”, il quale sostiene che l’ingresso a Gaza costerà la vita a molti soldati israeliani e che, su 50 mila vittime, 25 mila sono terroristi di Hamas #esemprecartabianca pic.twitter.com/IeCAFZnPgo
L’intervento di Enzo Iacchetti a È sempre Cartabianca si trasforma così in un vero e proprio atto di coraggio mediatico. In una tv spesso prudente, la sua voce rompe il silenzio e invita tutti a una riflessione profonda, accendendo il dibattito sia sul piccolo schermo sia sui social, dove il pubblico si divide e discute. Il pop e la cronaca si fondono, lasciando il segno in una serata che difficilmente sarà dimenticata.