
Dopo mesi di attesa e speranza, Matteo Berrettini è finalmente tornato in campo all’ATP 250 di Hangzhou. La sua assenza da Wimbledon aveva creato un vuoto nel cuore dei suoi fan, ansiosi di rivederlo competere. Tuttavia, la sua performance contro il ceco Dalibor Svrcina, numero 99 del mondo, ha messo in evidenza le sfide che deve affrontare per tornare ai massimi livelli.
La sconfitta per 6-3 6-3 è un segnale evidente che il percorso di rientro è tutt’altro che semplice e richiederà tempo e pazienza. Berrettini, visibilmente lontano dalla sua forma migliore, ha mostrato le conseguenze di un lungo stop, sia a livello fisico che, probabilmente, psicologico, dopo l’ennesimo infortunio che ha funestato la sua carriera già ricca di alti e bassi.
La partita e i segnali di un difficile rientro
L’incontro è stato un monologo di Svrcina, che ha dominato sin dall’inizio. Berrettini ha ceduto la battuta in ben tre occasioni, a partire dal primo turno di servizio del match, un segnale preoccupante di una mancanza di ritmo e fiducia. La sua incapacità di tenere il servizio ha permesso a Svrcina di gestire il match con maggiore tranquillità. Berrettini, un tempo noto per la potenza e la precisione del suo diritto, ha commesso una serie di errori non forzati con questo colpo, dimostrando che il suo pilastro di gioco ha bisogno di tempo per ritrovare la sua efficacia. Dall’altro lato, Svrcina ha giocato in modo solido e costante, concedendo a Berrettini una sola palla break in tutta la partita, nel quarto game del secondo set. Questo dato sottolinea la superiorità del ceco, che ha saputo gestire la pressione e capitalizzare ogni occasione. Il match si è concluso con un tocco di amara ironia: il punto finale è stato segnato da un diritto di Svrcina deviato dal nastro, una piccola beffa che ha suggellato una giornata da dimenticare per il tennista romano.
Le sfide di Berrettini e le prospettive future
Questo risultato, sebbene deludente, non deve essere visto come la fine di un percorso, ma come l’inizio di una nuova fase di riabilitazione e ritorno alla forma. Le difficoltà incontrate a Hangzhou erano prevedibili, considerando la lunga assenza e l’inevitabile perdita di ritmo partita. La frustrazione e il morale sotto terra sono sentimenti comprensibili per un atleta che ha dovuto affrontare così tanti ostacoli nella sua carriera. Tuttavia, il fatto che Berrettini abbia scelto di tornare in campo è già una vittoria in sé. La sua determinazione a non arrendersi e a ricominciare da capo è un segnale positivo. Il suo prossimo impegno lo vedrà in Giappone, al torneo di Tokyo. Questo è un’opportunità cruciale per lui per continuare a ritrovare le distanze in campo e a riacquisire la fiducia nei suoi colpi. Le cose possono solo che migliorare da qui in poi. Ogni partita sarà un passo in avanti, un’occasione per mettere a punto il suo gioco e per ricostruire la sua sicurezza. I fan rimangono al suo fianco, pronti a sostenerlo in questa lunga e complessa risalita.