
Nel corso della puntata di Otto e mezzo andata in onda su La7, il filosofo Massimo Cacciari ha pronunciato un duro intervento commentando le tragiche notizie provenienti da Gaza City. La conduttrice Lilli Gruber ha introdotto il tema citando i dati diffusi dall’esercito israeliano: oltre 400mila palestinesi in fuga, ormai privi di luoghi sicuri all’interno della Striscia.
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Cacciari ha definito ciò che sta accadendo come una catastrofe di ogni elementare principio di diritto, denunciando l’ipocrisia con cui per generazioni il mondo occidentale ha parlato di diritti umani: “Ci siamo riempiti la bocca di diritti umani per generazioni, noi con i nostri valori occidentali, e qui per la prima volta forse nella storia assistiamo a un esercito che combatte direttamente i civili… dei civili in fuga che vengono massacrati”.
La denuncia del crollo del diritto internazionale
Nel suo intervento, l’ex sindaco di Venezia ha spostato l’attenzione dal solo aspetto umanitario alla crisi delle regole internazionali, parlando apertamente di “crollo di ogni principio minimo di diritto”. Per Cacciari, non si tratta solo di un dramma umanitario, ma di un collasso culturale del nostro mondo: “Assistiamo a una catastrofe culturale del nostro mondo. Volete che, rispetto a un problema di questo genere, io vada a commentare questi poveretti europei, che fingono di avere un’autonomia, che fingono di avere un potere reale, che fingono di contare ancora qualcosa? Ma scherziamo?”.
Cacciari ha così accusato l’Europa di fingere un ruolo che in realtà non esercita più, incapace di incidere realmente sulle grandi crisi globali. Secondo il filosofo, l’Occidente mostra tutta la sua impotenza di fronte a uno scenario che mette in discussione i fondamenti stessi del diritto internazionale.

Lo scontro con le parole di Giorgia Meloni
Nel corso del programma, Lilli Gruber ha poi chiesto a Massimo Cacciari un commento sulle dichiarazioni di Giorgia Meloni, che in un comizio ad Ancona a sostegno del governatore uscente Francesco Acquaroli aveva rivendicato il ruolo dell’Italia come “punto di riferimento per i valori dell’Occidente”.
La risposta del filosofo è stata carica di sconforto: “Lasciamola strombazzare in pace, mi cade la lingua. Di fronte a sciagure di questo genere che devastano o dovrebbero devastare ogni persona dotata di cuore e di mente, soffrendo la propria impotenza totale di fronte a questa catastrofe, vuole che mi avanzi la lingua per parlare del comizio della Meloni?”.
Un’affermazione che ha evidenziato il netto distacco tra la gravità della situazione umanitaria e le dinamiche della politica interna italiana, giudicate da Cacciari quasi irrilevanti di fronte all’enormità della tragedia in corso.
“Una guerra contro i civili”
Cacciari ha poi insistito sulla differenza sostanziale rispetto ad altri conflitti, citando anche la guerra in Ucraina, dove “sono due eserciti che si confrontano”. A Gaza, invece, secondo il filosofo, si sta assistendo a qualcosa di diverso: “Qui invece è un esercito che bombarda e massacra colonne di profughi, bambini e donne. Una guerra contro i civili: questo è un salto qualitativo pazzesco, ma ce ne vogliamo rendere conto o no?”.
Parole dure, pronunciate con la volontà di scuotere un’opinione pubblica che, a giudizio di Cacciari, sembra assuefatta alla violenza e incapace di reagire di fronte a uno scenario che mette in discussione ogni principio fondante della convivenza civile.
L’affondo contro l’Occidente
Nel finale, Cacciari ha ampliato lo sguardo, criticando duramente la miopia dell’Occidente di fronte ai profondi cambiamenti geopolitici e tecnologici in atto. “Mentre noi continuiamo con il nostro esercizio perenne di guerra civile, ci sono potenze che stanno crescendo a dismisura, come l’India. Sapete che il 60% dei brevetti nell’intelligenza artificiale nell’ultimo anno è stato cinese, l’Europa ha il 2,5% e gli Stati Uniti il 18%? Questa è la situazione”.
Il filosofo ha accusato l’Occidente di vivere di retorica mentre rischia di perdere ogni ruolo nella scena mondiale: “Ma quando cesseranno queste retoriche alla Meloni e quando ragionerà questo benedetto Occidente, che ha condotto il mondo in due guerre mondiali e sta rischiando la terza? Quando comincerà a ragionare della condizione in cui si trova?”.
Un interrogativo amaro, che ha chiuso l’intervento di Cacciari lasciando nello studio un silenzio carico di inquietudine, come a sottolineare la distanza tra la drammatica realtà di Gaza e l’incapacità dell’Europa di affrontare il proprio tempo.