
Saranno due giornate di mobilitazioni sindacali quelle in programma venerdì 19 settembre e lunedì 22 settembre, entrambe legate alla richiesta di fermare la guerra a Gaza e di tutelare i diritti del popolo palestinese.
Il primo appuntamento è quello di venerdì 19 settembre, quando la Cgil ha indetto una mobilitazione nazionale con scioperi e assemblee nei vari settori. «Riteniamo indispensabile una reazione forte, radicata e diffusa del mondo del lavoro, a sostegno della pace, dei diritti umani e della protezione della popolazione civile», ha dichiarato la confederazione guidata da Maurizio Landini. Lo stop andrà dalle quattro alle otto ore a fine turno, a seconda delle categorie, mentre nei comparti regolamentati dalla legge sugli scioperi si terranno assemblee.
Trasporti e logistica: chi si ferma venerdì
Lo sciopero interesserà in particolare i settori della logistica, viabilità e trasporto merci, ma non riguarderà i servizi essenziali come ferrovie, trasporto aereo, marittimo e trasporto pubblico locale. A fermarsi saranno autisti di mezzi pesanti, driver e impiegati del trasporto merci e logistica, addetti alla viabilità di Anas, società regionali e autostrade, oltre al settore rent a car, gestione parcheggi e noleggio senza conducente. Nei porti i lavoratori potranno astenersi dal lavoro fino a un massimo di 24 ore, con eccezioni per le attività legate a diritti costituzionalmente tutelati.
Nel pomeriggio sono previste diverse manifestazioni pubbliche: a Catania, con la partecipazione di Maurizio Landini (partenza alle 15:30), a Roma in piazza Montecitorio (ore 15:30), a Reggio Emilia (ore 17, davanti alla Prefettura) e a Potenza (ore 17:30, piazza Mario Pagano).
Lunedì 22 settembre: sciopero generale delle sigle autonome
Il secondo appuntamento sarà lunedì 22 settembre, quando a fermarsi sarà una larga parte del mondo del lavoro con uno sciopero generale indetto da Usb, Adl Cobas, Cub e altre sigle autonome. Lo stop riguarda sia il settore pubblico che quello privato, con pesanti disagi attesi nei trasporti: dalle 00:00 alle 23:00 di lunedì si fermeranno infatti i lavoratori del gruppo Ferrovie dello Stato, Trenitalia, Trenord e Trenitalia Tper, con inevitabili ritardi e cancellazioni anche su altre linee di trasporto pubblico.
Alla base della protesta ci sono motivazioni comuni a quelle della Cgil: lo sciopero è stato proclamato “contro il genocidio in Palestina, la fornitura di armi a Israele e l’assenza di un intervento concreto per dissociarsi dagli orribili crimini perpetrati dal Governo di Israele”. I sindacati autonomi hanno inoltre espresso sostegno alla missione umanitaria della Global Sumud Flotilla, chiedendo la tutela dei volontari a bordo, e avanzato richieste politiche più radicali: sanzioni a Israele e rottura delle relazioni diplomatiche e commerciali.