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Israele, il progetto di Netanyahu: “Svilupperemo un’economia da super Sparta, produrremo le armi da soli”

Pubblicato: 18/09/2025 12:17
Israele Netanyahu super Sparta

In Israele e negli Stati Uniti il discorso pronunciato da Benjamin Netanyahu il 15 settembre al ministero delle Finanze di Gerusalemme è già passato alla storia come lo “Sparta Speech”. L’intervento, che ha attirato l’attenzione dei media internazionali, ha proiettato Israele come una sorta di super Sparta, enfatizzando l’autosufficienza economica e militare come risposta all’isolamento diplomatico percepito.
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Il discorso ha suscitato immediatamente polemiche, non solo tra i leader dell’opposizione, ma anche all’interno dello stesso governo israeliano, evidenziando fratture interne e tensioni politiche. L’enfasi retorica e le iperboli militari di Netanyahu hanno alimentato il dibattito sulla reale portata delle sue dichiarazioni e sulle conseguenze per l’economia e la politica del Paese.

Israele sotto assedio diplomatico

Secondo il primo ministro, Israele sta affrontando un crescente isolamento internazionale a causa delle operazioni militari nella Striscia di Gaza, e il Paese potrebbe essere costretto a sviluppare un’economia autosufficiente caratterizzata da un modello autarchico. Durante il discorso, Netanyahu ha descritto Israele come “sotto assedio mediatico”, dove rivali e presunti alleati cercano di strumentalizzare la guerra per interessi politici.

Tra i fattori citati dal premier vi sono l’influenza politica delle comunità musulmane in Europa, che a suo dire spingerebbero i governi europei a posizioni critiche, e l’uso delle tecnologie digitali, inclusa l’intelligenza artificiale, da parte di Stati come Qatar e Cina per condurre operazioni di influenza sui social network e screditare Israele.

Verso un’economia da super Sparta

Netanyahu ha inoltre avvertito politici e cittadini israeliani sulle possibili restrizioni commerciali che potrebbero limitare l’accesso a componenti militari cruciali, compromettendo la capacità dello Stato di proseguire le operazioni belliche. La risposta, secondo il premier, deve essere un’espansione della produzione nazionale di armi e lo sviluppo di un modello economico definito “economia da super Sparta”, basato sull’autosufficienza e sulla capacità di affrontare pressioni esterne senza dipendere dagli altri Paesi.

Pur dichiarandosi sostenitore del libero mercato, Netanyahu ha sottolineato che le circostanze geopolitiche attuali richiedono una maggiore indipendenza economica, lanciando indirettamente un messaggio anche all’amministrazione americana.

La dimensione militare e simbolica

Il concetto di super Sparta va oltre l’economia, richiamando la forza di un governo che basa il proprio potere sulla capacità militare e su una società inquadrata e orientata alla guerra. Nel discorso, Netanyahu ha evocato la retorica classica della polis greca, dichiarando: “Saremo Atene e saremo una super Sparta, non abbiamo scelta”, un parallelo che unisce forza militare e democrazia simbolica, sottolineando la resilienza dello Stato ebraico.

Critiche interne e reazioni economiche

Le parole del premier hanno immediatamente suscitato critiche da parte di ministri e oppositori. Il ministro della Difesa, Bezalel Smotrich, esponente dell’estrema destra, ha dichiarato: “Non sono d’accordo con le sue parole e non mi è piaciuto affatto il paragone con Sparta”, evidenziando divergenze su altri dossier, come la costruzione di nuovi insediamenti nella Striscia di Gaza.

Anche leader dell’opposizione e imprenditori hanno criticato il discorso, e le dichiarazioni di Netanyahu hanno coinciso con un calo delle azioni alla Borsa di Tel Aviv, segnalando preoccupazioni sul mercato riguardo alle prospettive economiche e politiche.

La precisazione del primo ministro

Dopo le reazioni e il dibattito, Netanyahu ha cercato di chiarire le sue dichiarazioni, affermando di avere “piena fiducia” nell’economia israeliana. Ha precisato che il discorso si riferiva principalmente alle industrie della Difesa, piuttosto che all’economia generale, tentando di ridimensionare l’interpretazione propagandistica del suo intervento e di rassicurare investitori e cittadini sulla solidità del sistema economico nazionale.

Il discorso resta comunque un esempio significativo della strategia retorica e politica di Netanyahu, che combina simbolismo storico, enfasi militare e messaggi economici per affrontare sfide interne e internazionali, con effetti immediati sul dibattito politico e sul mercato.

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Ultimo Aggiornamento: 18/09/2025 13:17

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