
La città di notte sembra sempre più silenziosa, come se ogni rumore fosse attutito dal buio che avvolge le strade. Le luci dei lampioni disegnano traiettorie intermittenti sull’asfalto, mentre i pochi veicoli in circolazione scorrono rapidi, divorando chilometri di corsia con un ronzio continuo. È l’ora in cui i pensieri si fanno più leggeri, ma anche quella in cui basta un istante, un piccolo errore, perché tutto cambi per sempre.
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A quell’ora tarda, quando il traffico è ormai scarso e il fruscio delle ruote diventa quasi un eco, ogni corsa può sembrare più libera. La velocità sembra innocua, complice l’illusione di avere la strada tutta per sé. Ma l’asfalto, indifferente, non perdona chi abbassa la guardia nemmeno per un momento.
L’incidente sulla Tangenziale di Napoli
È in questo contesto che, ieri sera dopo le 22, si è consumata una tragedia lungo la Tangenziale di Napoli, precisamente nella galleria Monte Sant’Angelo est in direzione Capodichino. Una moto con due persone a bordo ha perso improvvisamente il controllo andando a schiantarsi contro le barriere laterali della carreggiata.
L’impatto è stato devastante. Il conducente della moto è morto sul colpo, mentre la passeggera, una donna, è deceduta pochi minuti dopo a causa delle gravissime ferite riportate. Nonostante l’intervento immediato dei soccorritori, non c’è stato nulla da fare per salvarli.

La dinamica ricostruita dalle forze dell’ordine
Secondo i primi accertamenti delle forze dell’ordine, la moto viaggiava a una velocità stimata di almeno 140 km/h. La perdita di controllo sarebbe avvenuta subito dopo l’uscita dalla galleria, dove il mezzo si è schiantato violentemente contro le barriere di protezione.
La forza dell’impatto, combinata all’alta velocità, non ha lasciato scampo ai due occupanti. I corpi sono stati sbalzati con violenza sull’asfalto, rendendo vani i tentativi dei soccorritori di rianimarli. Sul luogo dell’incidente sono intervenute le unità della Polizia Stradale e i mezzi del 118, che hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area e avviare i rilievi per ricostruire con precisione l’accaduto.

Una tragedia che lascia solo silenzio
La Tangenziale di Napoli, svuotata dal traffico notturno, si è trasformata in pochi istanti in uno scenario di morte e lamiere. Il silenzio che ha seguito il fragore dello schianto è stato interrotto solo dalle sirene dei soccorsi e dal lampeggiare delle luci d’emergenza.
In attesa dell’identificazione ufficiale delle vittime e delle ulteriori verifiche, resta la consapevolezza che l’eccesso di velocità possa trasformare una corsa notturna in una tragedia irreversibile. Una curva, una distrazione o un tratto di strada affrontato troppo rapidamente bastano a spezzare due vite e lasciare dietro di sé soltanto sgomento e dolore.