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“Dopo che è morto”. Shock nella famiglia Maradona: le sorelle di Diego lo hanno fatto davvero. Gravissimo

Pubblicato: 19/09/2025 08:26

Nuovi sviluppi nella battaglia legale attorno all’eredità di Diego Armando Maradona. Le sorelle del fuoriclasse argentino, Rita Mabel e Claudia Norma Maradona, sono finite sotto processo e hanno visto i loro beni messi sotto sequestro per una presunta frode legata alla gestione del marchio commerciale “Diego Maradona”. La decisione è stata presa da una corte composta dai giudici Ignacio Rodríguez Varela, Hernán López e Julio Marcelo Luciani, dopo le denunce presentate da Dalma e Gianinna Maradona, due delle figlie dell’ex numero 10.

Sequestro milionario e accuse pesanti

Secondo quanto stabilito, per ciascuna delle sorelle è stato disposto un sequestro cautelare di circa due miliardi di pesos– una cifra che supera 1,15 milioni di euro. La stessa misura è stata applicata anche a Matías Morla, ex avvocato e manager di Maradona, e al suo assistente Maximiliano Pomargo. Tutti e quattro sono accusati di aver gestito in modo illecito le operazioni collegate alla società Sattvica S.A., controllata da Morla con la collaborazione delle sorelle del campione.

Il cuore della disputa riguarda i diritti commerciali, d’immagine e di proprietà intellettuale legati al nome e al marchio “Diego Maradona”. Un patrimonio enorme che include prodotti di vario genere: dall’abbigliamento sportivo ai profumi, fino al materiale audiovisivo e multimediale.

Gli eredi contro gli “estranei”

Il tribunale ha chiarito un punto fondamentale: né Morla né le sorelle di Diego erano eredi legittimi del campione. Nonostante ciò, avrebbero agito come se avessero piena disponibilità sul marchio e sui suoi ricavi. Da qui l’accusa di aver danneggiato economicamente i veri eredi, cioè i figli riconosciuti di Maradona.

Dalma e Gianinna, che da tempo combattono battaglie legali per difendere l’eredità paterna, hanno denunciato apertamente le operazioni sospette. La vicenda ha aperto un nuovo capitolo nella lunga e complessa gestione del patrimonio del “Pibe de Oro”, morto il 25 novembre 2020.

Una disputa che non si chiude

La questione del marchio Maradona è da anni terreno di scontro tra familiari, ex collaboratori e imprese. Il sequestro disposto dai giudici rappresenta un passo importante, ma non l’ultimo: le indagini e i processi in corso dovranno stabilire in via definitiva chi abbia il diritto di sfruttare commercialmente il nome del campione più amato d’Argentina.

Per ora, il messaggio della corte è chiaro: la gestione del marchio “Diego Maradona” non può essere monopolizzata da chi non ha titolo legittimo.

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Ultimo Aggiornamento: 19/09/2025 08:29

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