
Una violenta esplosione ha scosso nel primo pomeriggio l’area industriale di Marcianise, in provincia di Caserta, uccidendo tre lavoratori della ditta Ecopartenope, specializzata nel trattamento dei rifiuti. Le vittime sono il titolare dell’azienda Pasquale Di Vita, il rappresentante per la sicurezza dei lavoratori Ciro Minopoli e l’operaio Antonio Diodato. L’episodio si configura come l’ennesima tragedia sul lavoro in un 2025 già segnato da numeri drammatici.
Secondo una prima ricostruzione, l’incidente è stato causato da una deflagrazione improvvisa all’interno di un silos contenente oli esausti, su cui i tre lavoratori stavano effettuando una saldatura. Una scintilla potrebbe aver innescato i gas presenti nel serbatoio, provocando un’esplosione devastante che ha sbalzato i corpi delle vittime per decine di metri. Due di loro sono stati ritrovati sul tetto del capannone, mentre il terzo è stato rinvenuto in una proprietà vicina.

Esplosione in un’azienda di rifiuti a Marcianise
L’impatto è stato talmente forte che, pur non generando fiamme o fumo visibile, ha provocato una potente onda d’urto avvertita anche in aziende limitrofe. Tuttavia, in un primo momento nessuno si era reso conto della gravità dell’evento, finché non è scattato l’allarme e sono intervenute sul posto le forze dell’ordine, i vigili del fuoco, i carabinieri e i tecnici dell’ASL di Caserta.
Nell’esplosione sono rimasti feriti anche altri due operai, fortunatamente in modo lieve. Le indagini, ora affidate alla Procura di Santa Maria Capua Vetere, dovranno chiarire se l’incidente sia stato causato da negligenze, mancata osservanza delle norme di sicurezza, o da una fatalità non prevedibile. Secondo i primi rilievi, non è escluso che l’assenza di una corretta decompressione del silos abbia favorito la formazione di una miscela esplosiva.
Il bilancio umano è straziante. Il dolore dei familiari accorsi sul posto si è mischiato alla rabbia e allo sgomento. Scene di disperazione si sono registrate all’esterno della zona industriale, presidiata dalle forze dell’ordine. «Perché?» ripetevano in lacrime i parenti, cercando risposte che ora dovranno arrivare dalle indagini.
Il Partito Democratico ha parlato apertamente di “emergenza nazionale”, richiamando i dati dell’Inail, secondo cui nel solo primo semestre del 2025 si contano quasi 500 morti sul lavoro, con una media di tre decessi al giorno. Numeri in crescita rispetto allo stesso periodo del 2024, che riportano al centro del dibattito politico e sindacale la questione della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Anche i sindacati sono intervenuti duramente. La Cgil ha chiesto «verifiche immediate» in tutti i siti industriali ad alto rischio. «Non si può continuare a morire sul lavoro per mancanza di controlli e misure preventive. La sicurezza deve essere una priorità nazionale, non una voce di bilancio da tagliare», ha dichiarato il segretario regionale della Cgil Campania.
La ditta Ecopartenope, ora sotto sequestro, era specializzata nel recupero e nello smaltimento di rifiuti pericolosi e non pericolosi, compresi gli oli esausti. Proprio la gestione di questi materiali impone protocolli severissimi per evitare la formazione di gas potenzialmente esplosivi, come accaduto in questo caso. Resta da capire se tali protocolli siano stati rispettati.
I corpi delle tre vittime sono stati trasportati all’obitorio di Caserta per l’autopsia. I funerali saranno celebrati nei prossimi giorni, ma la comunità di Marcianise si prepara a una commemorazione pubblica. Il sindaco ha annunciato per sabato una giornata di lutto cittadino, mentre si moltiplicano le richieste di giustizia e verità.