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Gaza, Iacchetti attacca Netanyahu e Meloni: “Lui è un assassino e lei sta zitta”

Pubblicato: 19/09/2025 11:25
Gaza Iacchetti Netanyahu Meloni

In un video pubblicato sui social che ha immediatamente acceso un vivace dibattito, Enzo Iacchetti ha lanciato parole durissime contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni. Con toni accesi e senza filtri, il noto comico ha accusato il leader israeliano di essere responsabile di un vero e proprio genocidio a Gaza, denunciando la morte di decine di migliaia di civili, tra cui numerosi bambini.
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Nel filmato, Iacchetti si mostra visibilmente scosso e dichiara: «Questo qua è un assassino, è chiaro. Ed è un capo di governo sionista che sta praticamente uccidendo migliaia di bambini e sta creando un disastro a Gaza, un genocidio totale. 50mila civili morti». Le sue parole hanno colpito l’opinione pubblica per la loro forza e per il contesto in cui sono state pronunciate: non un talk show né un comizio politico, ma un messaggio personale e diretto ai suoi follower.

Le accuse contro Netanyahu e il richiamo a Hamas

Nel video, Iacchetti non risparmia critiche neppure a Hamas, riconoscendo che anche i miliziani palestinesi siano responsabili di atti sanguinosi, come l’attacco del 7 ottobre. Tuttavia, sottolinea con forza la differenza di ruoli e responsabilità: «Sì, quelli di Hamas sono assassini, è logico, quando hanno fatto quella cosa il 7 ottobre. Ma attenzione, quelli sono terroristi, questo è un capo di governo».

Il comico evidenzia quindi la sproporzione tra le azioni di un gruppo terroristico e quelle di un leader eletto, sottolineando come la responsabilità politica e morale di un capo di governo dovrebbe comportare un livello di autocontrollo e di rispetto del diritto internazionale molto più elevato. Secondo Iacchetti, l’attuale offensiva israeliana nella Striscia di Gaza rappresenterebbe una violazione di questi principi, e la comunità internazionale non dovrebbe restare in silenzio.

Le critiche a Giorgia Meloni e al silenzio italiano

Nel mirino di Iacchetti finisce anche Giorgia Meloni, accusata di non aver preso posizione contro Netanyahu: «E questo è un altro capo di governo (indica la foto della Meloni) che invece di dirgli “guarda che stai facendo veramente schifo”, sta zitta. Gli dà la manina, non dice mai niente».

Il comico denuncia il silenzio del governo italiano sulla crisi mediorientale e, più in generale, sull’escalation di violenza che sta colpendo i civili palestinesi. Secondo Iacchetti, l’atteggiamento della premier rappresenterebbe una forma di complicità diplomatica e un mancato riconoscimento della sofferenza della popolazione di Gaza. Una critica che punta il dito contro l’assenza di prese di posizione pubbliche e chiare da parte di Palazzo Chigi.

Il messaggio finale e la spinta all’opinione pubblica

Il video si conclude con un appello diretto agli spettatori: «Ma noi che abbiamo voglia di parlare siamo sempre di più. E questa cosa prima o poi finirà». Con queste parole, Iacchetti invita chi non si riconosce nella linea politica dei governi occidentali a far sentire la propria voce, alimentando il dibattito su una questione che continua a dividere l’opinione pubblica internazionale.

Il tono diretto e appassionato del messaggio ha contribuito a renderlo virale, generando migliaia di condivisioni e commenti sui social. Tra i sostenitori del comico, molti hanno elogiato il coraggio di esprimere apertamente una posizione scomoda; altri, invece, lo hanno accusato di parzialità e di mancanza di equilibrio nel raccontare il conflitto.

Un video che divide e fa discutere

Il video di Enzo Iacchetti ha confermato quanto il tema del conflitto tra Israele e Palestina resti altamente polarizzante. L’attacco frontale a Benjamin Netanyahu e la critica al silenzio di Giorgia Meloni hanno acceso un dibattito acceso tra chi ritiene necessario prendere posizione contro le violazioni dei diritti umani e chi, invece, accusa Iacchetti di strumentalizzare la tragedia in corso.

In ogni caso, il suo intervento ha avuto il merito di riportare l’attenzione pubblica sulla crisi umanitaria a Gaza, spingendo molti a interrogarsi sul ruolo che i leader politici dovrebbero assumere di fronte a una catastrofe di simili proporzioni. Un dibattito che, come ricorda lo stesso comico, non potrà essere soffocato ancora a lungo.

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