
Leone XIV è il nuovo volto del Vaticano e non ha paura di segnare la sua strada. Il suo primo libro-intervista, arrivato ieri nelle librerie peruviane, sta già facendo parlare tutti: Elise Ann Allen, vaticanista di Cruz, lo ha intervistato due volte – prima a Castel Gandolfo, poi a Palazzo Sant’Uffizio – raccogliendo pensieri e decisioni che promettono di cambiare il volto della Chiesa. Ma cosa cambia davvero rispetto a Papa Francesco? Scopriamolo nel dettaglio.
Non si tratta solo di nuove idee: il libro lancia un segnale forte a chi pensava che il pontificato di Leone XIV sarebbe stato solo una continuazione di quello di Francesco. Temi caldissimi come Sinodalità, ruolo delle donne, inclusione LGBTQ+, crisi internazionale e ritorno della messa in latino sono al centro del confronto. E le risposte sorprendono per chiarezza e fermezza.
Un Papa che divide: tra tradizione e nuove sfide
Sul tema di Gaza, Leone XIV sceglie la cautela: “La parola genocidio viene usata sempre più spesso. Ufficialmente, la Santa Sede non ritiene che si possa fare alcuna dichiarazione in merito in questo momento”. Una frase che ha già sollevato reazioni forti, sia da chi avrebbe voluto una presa di posizione più netta, sia da chi vede in questa risposta un prezioso equilibrio diplomatico.
Papa Leone XIV, la posizione ufficiale del Vaticano su Gaza: si sollevano polemiche

Coppie LGBTQ+ e diaconato femminile: le scelte che fanno discutere
La posizione di Leone XIV si allontana sia dalla sinistra politica sia dal suo predecessore. Spiega: “Esiste una definizione molto tecnica di cosa potrebbe essere il genocidio, anche se sempre più persone sollevano la questione”. Il Papa punta a mantenere equilibrio su argomenti che spaccano l’opinione pubblica e la comunità internazionale.
Quando si parla di unioni tra persone dello stesso sesso, Leone XIV è cristallino: la dottrina non cambierà. Sulla benedizione alle coppie gay, introdotta dal Dicastero per la Dottrina della Fede con la Fiducia Supplicans del 2023, il Papa afferma: “La Chiesa continua ad essere aperta a ‘tutti, tutti, tutti’, come detto da Papa Francesco, ma trovo improbabile, certamente non nel prossimo futuro, che la dottrina della Chiesa, in termini di ciò che insegna sulla sessualità e sul matrimonio, cambierà”.

Tradizione e modernità: il difficile equilibrio di Leone XIV
Il Papa sottolinea ancora che per lui “una famiglia è composta esclusivamente da un uomo e una donna in un impegno solenne, benedetti nel sacramento che li unisce. Ma capisco che anche solo affermandolo alcuni la prendano male”. Nessuna apertura, dunque, almeno per ora. E sul diaconato femminile, invocato da molte conferenze episcopali, Leone XIV è altrettanto chiaro: “Al momento non ho intenzione di cambiare l’insegnamento della Chiesa sull’argomento”.


Rito tridentino e aperture inaspettate: la linea personale del nuovo Papa
Nell’intervista, Leone XIV affronta anche il tema della messa in latino, reintrodotta da Benedetto XVI e poi limitata da Papa Francesco. “Non ho ancora avuto la possibilità di sedermi davvero con un gruppo di persone che sostengono il rito tridentino” ammette, ma concede comunque al cardinale Raymond Leo Burke di celebrare la messa in rito antico a San Pietro il 25 ottobre: un gesto che fa discutere e che segna una piccola apertura verso la tradizione.
Chiusure su certi fronti, cautela e qualche spiraglio su altri: il pontificato di Leone XIV si delinea come un mix tra fedeltà alla tradizione e volontà di ascoltare voci rimaste in ombra. Il nuovo Papa sembra voler costruire una Chiesa a sua misura, capace di lasciare il segno negli anni a venire.
“Ora una notizia importante”. E il pubblico senza parole davanti alla tv per Francesca Fialdini