
Un solo messaggio, pubblicato su X, è bastato a innescare una nuova tempesta mediatica attorno a Heather Parisi. La showgirl e opinionista, da anni residente all’estero, ha scelto di intervenire sul tema dei vaccini pediatrici con parole dirette e taglienti, indirizzando le sue critiche nientemeno che al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un attacco che ha colpito l’opinione pubblica come un fulmine a ciel sereno, sollevando reazioni contrastanti tra sostenitori e detrattori.
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Nel suo post, Parisi prende di mira una frase recentemente pronunciata dal Capo dello Stato: “Vaccini pediatrici fondamentali. La Repubblica ha il dovere di proteggere l’infanzia”. Parole che, secondo la showgirl, suonerebbero come un monologo isolato in un contesto mondiale molto più complesso, dove — sostiene — il dibattito sulle politiche vaccinali è tutt’altro che chiuso.
Le accuse di Heather Parisi a Mattarella
Il cuore della polemica nasce dalle accuse rivolte da Parisi al Presidente di sostenere una linea “unica e obbligata”, senza prendere in considerazione il confronto aperto in corso a livello globale. “Perché un Capo di Stato che dovrebbe rappresentare tutti, si lancia in proclami così netti senza nemmeno un cenno al dibattito che c’è ovunque?” scrive l’artista, facendo riferimento alle discussioni in atto nei parlamenti scandinavi, nei comitati etici americani e nel mondo asiatico.
Secondo Parisi, mentre altri Paesi valutano politiche sanitarie meno invasive, basate sull’informazione e non sull’obbligo, l’Italia continuerebbe a privilegiare un approccio rigido e verticale. Da qui l’accusa più aspra: quella di voler proteggere un pensiero unico e di evitare deliberatamente ogni discussione pubblica sulla sicurezza e sull’opportunità delle vaccinazioni destinate ai più piccoli.
"Vaccini pediatrici fondamentali.
— Heather Parisi 🤐 (@heather_parisi) September 19, 2025
La Repubblica ha il dovere di proteggere l'infanzia."
Bella frase, Presidente!
Persino nobile. C'è solo un piccolo, enorme dettaglio: suona come un monologo in un mondo che, invece, sta avendo un dibattito complesso e acceso.
Mentre il resto… pic.twitter.com/Ykx4FQ878L
L’appello alla libertà di dibattito
La showgirl insiste sul fatto che la questione non sia semplicemente quella di “proteggere i bambini”, ma di garantire che le decisioni sanitarie vengano prese alla luce di un confronto pluralista e non come imposizioni calate dall’alto. “Forse, prima di proclamare doveri, sarebbe il caso di ascoltare domande”, scrive, invocando una riflessione che metta al centro anche le libertà individuali e non solo le esigenze di salute pubblica.
Un passaggio particolarmente critico del suo post riguarda il rischio di una “verità imposta”, che secondo Parisi finirebbe inevitabilmente per rivelarsi fragile e inefficace: “La storia ci ha insegnato che la verità imposta, anche quella con le migliori intenzioni, ha le gambe corte”. Un’accusa pesante, che insinua il sospetto di una gestione autoritaria della comunicazione sanitaria.

Reazioni contrastanti sui social
Le parole di Heather Parisi hanno diviso immediatamente la rete. Da un lato, c’è chi le riconosce il merito di aver sollevato un tema ritenuto “tabù” e di aver criticato la “narrazione unica” sulle vaccinazioni pediatriche. Dall’altro, non sono mancati commenti durissimi che l’accusano di delegittimare il Capo dello Stato e di alimentare diffidenza nei confronti della scienza.
In poche ore, il post è diventato virale, generando centinaia di repliche e rilanci da parte di utenti comuni e personaggi pubblici. Alcuni parlano di “coraggio” e “libertà di pensiero”, altri di “irresponsabilità” e “populismo sanitario”. La spaccatura dell’opinione pubblica riflette la delicatezza di un tema che, soprattutto dopo la pandemia, continua a polarizzare il dibattito in Italia.
Il silenzio del Quirinale
Dal Quirinale, almeno per ora, non è arrivata alcuna replica ufficiale. La posizione del Presidente Mattarella resta quella espressa più volte negli ultimi anni: difesa della salute pubblica, tutela dei minori e sostegno alle campagne vaccinali promosse dalle autorità sanitarie italiane ed europee. Una linea che ha sempre incontrato ampio consenso istituzionale, ma che ora si trova a fare i conti con nuove contestazioni mediatiche.
Nel frattempo, il post di Parisi continua a circolare e ad alimentare il dibattito. Per alcuni è un invito a ripensare le politiche sanitarie in chiave più partecipativa, per altri solo un attacco ingiustificato all’autorità istituzionale più alta del Paese. In ogni caso, la polemica segna un nuovo capitolo nella lunga e controversa discussione sull’obbligo vaccinale e sulla libertà di scelta, un tema che in Italia — come dimostra questa vicenda — resta tutt’altro che chiuso.