
La polemica esplosa dopo l’ultima puntata di “È sempre Cartabianca” su Rete 4 continua a far discutere. Al centro dell’attenzione mediatica non solo i temi affrontati in trasmissione, ma soprattutto il comportamento di Enzo Iacchetti, protagonista di una sfuriata che ha lasciato il pubblico e gli ospiti senza parole. Le sue parole, unite a una minaccia di aggressione fisica nei confronti di un interlocutore, hanno suscitato una reazione immediata e indignata in diversi ambienti politici e mediatici.
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Cruciani e le prime reazioni: “Iacchetti, democratico a senso unico”
Le prime critiche non si sono fatte attendere. Tra le voci più forti, quella di Giuseppe Cruciani, conduttore de La Zanzara, che durante il suo editoriale del 17 settembre ha riservato ampio spazio all’episodio andato in onda su Rete 4. “Enzino Iacchetti ha tutto il diritto, d’altra parte in larghissima compagnia, a pensare tutto il male possibile dei cosiddetti sionisti, Israele, Netanyahu, eccetera – ha esordito così il conduttore de La Zanzara -. Può dire tutto quello vuole e lo dice, criminali, pezzi di mer***, schifosi, assassini, eccetera. E infatti lo dice. Tuttavia, per lui, non si può discutere su Gaza, gli viene dato del fascista. I democratici come te che a un certo punto della discussione vorrebbero prendere a pugni l’interlocutore. Ecco il democratico Iacchetti”.
Il dibattito si infiamma sui social e nei talk show
La discussione si è rapidamente estesa anche online e su altri media. “Ora parlo io”. Sfuriata di Iacchetti in tv, Mizrahi rompe il silenzio

Il paradosso Iacchetti: confronto o monologo?
Cruciani ha poi sottolineato quello che ritiene il vero nodo della questione: “I democratici come Iacchetti dicono su Gaza non si discute, cioè su Gaza non si può discutere – ha concluso -. E allora fategli fare un monologo su Gaza”. Un’affermazione che mette in luce il rischio di trasformare il dibattito pubblico in una semplice serie di invettive e minacce, impoverendo così il confronto democratico.

Parenzo rincara: “Spettacolo imbarazzante, ha confuso tutto”
Non meno dura è stata la reazione di David Parenzo, che già in mattinata aveva affidato a X (ex Twitter) il suo giudizio: “Uno spettacolo imbarazzante, uno sproloquio di puro delirio in cui è stato in grado, in pochi minuti, di assassinare qualunque fatto. Ha parlato di razza, di ebrei, ha confuso ebrei con israeliani, ha minacciato di menare Eyal Mizrahi, ha detto che da secoli (SECOLI!!!) gli ebrei aggrediscono gli arabi ecc ecc.. preferisco ricordarlo quando al Festivalbar cantava ‘PIPPA DI MENO’ (1995). Mai canzone fu più indicata”, ha scritto senza mezzi termini.
Scontro tra ironia e tensione: il caso Iacchetti scuote la tv
Queste parole hanno aggiunto un tono ironico ma amaro a una vicenda che ha già suscitato un intenso dibattito. Non è la prima volta che i talk show televisivi degenerano oltre i limiti di un confronto civile, ma questa volta l’episodio ha assunto un rilievo particolare, sia per la notorietà di Iacchetti, sia per la delicatezza del tema trattato. L’accostamento tra dichiarazioni forti e ricordi della carriera artistica del comico offre un ritratto sarcastico e inquietante di un ospite che sembra aver perso il controllo del confronto.


Riflessioni sul futuro del confronto televisivo
Dopo le polemiche, resta aperto il dubbio su quanto questi episodi, tra rabbia e provocazione, possano minare la credibilità di programmi che aspirano a essere spazi di confronto. La serata su Rete 4 ha dimostrato ancora una volta quanto il confine tra dibattito acceso e degenerazione verbale sia sottile, soprattutto quando le tensioni politiche e internazionali si riversano negli studi televisivi italiani.