
All’inizio sembrava una delle solite discussioni televisive: toni moderati, opinioni contrapposte ma ordinate, la classica dialettica che accompagna i talk show politici italiani. Poi, in pochi istanti, la calma si è incrinata. È bastata una frase, un’accusa lanciata in diretta, per far esplodere la tensione e trasformare il dibattito in uno scontro frontale. Negli studi di Piazzapulita, il programma condotto da Corrado Formigli su La7, si è consumato uno dei momenti più tesi della stagione televisiva, quando il giornalista si è scontrato duramente con l’editorialista e opinionista Francesco Giubilei.
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Seduti uno di fronte all’altro, con le telecamere puntate e l’audio che registrava ogni inflessione della voce, i due hanno dato vita a un confronto che ha superato i limiti della semplice dialettica. L’argomento era tra i più delicati e divisivi del momento: il conflitto in Medio Oriente e la recente azione della flottiglia umanitaria diretta a Gaza, bloccata nelle scorse settimane dalle autorità israeliane.
L’accusa di Giubilei e la reazione di Formigli
A innescare lo scontro è stata una frase pronunciata da Giubilei, secondo cui «quelli della flottiglia hanno legami con Hamas». Un’affermazione pesante, lanciata in diretta nazionale senza esitazioni, che ha immediatamente provocato la reazione furiosa di Formigli. «Ma non dire cazzate!», ha sbottato il conduttore, interrompendo l’ospite e sollevando il tono della voce.
La tensione è salita alle stelle. Giubilei ha cercato di replicare sostenendo di basarsi su “informazioni pubbliche”, ma Formigli lo ha incalzato chiedendo prove concrete, documenti, nomi, e accusandolo di diffondere fake news. «Queste sono accuse gravissime, non puoi venire qui e spararle senza uno straccio di prova», ha insistito il giornalista, visibilmente esasperato.

Un dibattito che si trasforma in scontro
Nel giro di pochi minuti, il confronto si è trasformato in un vero e proprio scontro verbale, con toni sempre più accesi e interruzioni continue. Formigli ha accusato Giubilei di utilizzare retorica propagandistica, mentre l’editorialista ha ribattuto denunciando una presunta “censura ideologica” nei confronti di chi prova a esprimere una visione diversa del conflitto tra Israele e Palestina.
Il conduttore ha difeso con forza la natura umanitaria della flottiglia, sottolineando come a bordo vi fossero medici, attivisti e volontari con l’obiettivo di portare aiuti nella Striscia di Gaza, duramente colpita dai bombardamenti israeliani. Giubilei, invece, ha continuato a insinuare che dietro l’operazione si nascondessero organizzazioni vicine al movimento islamista Hamas, suscitando fischi e mormorii tra il pubblico in studio.
L’eco dello scontro sui social
La scena ha fatto immediatamente il giro dei social network, dove si è scatenata una vera e propria ondata di reazioni. Sui profili ufficiali di Piazzapulita e nei commenti al video circolato in rete, centinaia di utenti hanno espresso solidarietà a Formigli, applaudendone la fermezza e l’indignazione. «Finalmente qualcuno che reagisce alle bugie», ha scritto un utente. «Le parole hanno un peso, non si possono accusare attivisti umanitari di essere terroristi senza prove», ha commentato un altro.
Non sono mancate, tuttavia, voci in difesa di Giubilei, accusate però da molti di alimentare una narrazione polarizzata e di trasformare ogni discussione sulla questione israelo-palestinese in un terreno di scontro ideologico. La polemica online ha evidenziato, ancora una volta, quanto il dibattito pubblico italiano sul conflitto in Medio Oriente sia fragile, spaccato e dominato da toni estremi.
Giubilei: 'Quelli della flotilla hanno legami con Hamas'. Formigli sbrocca: 'Ma non dire cazzate!#19settembre #Flotilla #Piazzapulita #Formigli #Giubilei pic.twitter.com/eWoFKvGiey
— Davide Scifo (@strange_days_82) September 19, 2025
Il confine tra informazione e propaganda
L’episodio solleva una questione più ampia e delicata: quale sia il confine tra informazione e propaganda in un contesto mediatico sempre più polarizzato. Le accuse infondate e le semplificazioni estreme, soprattutto su temi come il conflitto tra Israele e Hamas, rischiano di alimentare la disinformazione e di avvelenare il dibattito pubblico.
Formigli, nel chiudere la discussione, ha ricordato agli ospiti e al pubblico l’importanza di «verificare i fatti» prima di rilanciare accuse pesanti, soprattutto quando riguardano soggetti impegnati in missioni umanitarie. Giubilei, invece, ha lasciato lo studio senza ulteriori commenti, visibilmente contrariato.
Una ferita aperta nel dibattito pubblico
Lo scontro tra Corrado Formigli e Francesco Giubilei a Piazzapulita ha lasciato il segno. Non solo per la violenza verbale dello scambio, ma perché riflette la difficoltà crescente dei media italiani nel trattare il tema della questione palestinese in modo equilibrato, senza scadere nella propaganda o nel tifo.
In un panorama mediatico sempre più polarizzato, episodi come questo evidenziano quanto sia urgente recuperare un giornalismo basato sui fatti verificabili, capace di affrontare anche i conflitti più complessi senza cedere alla tentazione di spettacolarizzare lo scontro. Un obiettivo difficile, ma imprescindibile per restituire credibilità e responsabilità all’informazione.