
Il rombo dei motori era ormai familiare, una costante rassicurante nel buio della notte. Per un’ora, i passeggeri avevano visto solo nuvole e il bagliore lontano delle luci costiere. Si aspettavano l’atterraggio imminente, l’inconfondibile abbassarsi del carrello e la sensazione di decelerazione. Invece, l’aereo continuava a volteggiare, compiendo cerchi ampi e lenti, come un rapace in cerca della preda.
A bordo, l’atmosfera si era fatta silenziosa, un misto di curiosità e leggera preoccupazione. Il comandante, con una voce insolitamente tranquilla, aveva spiegato che c’era un piccolo intoppo a terra, nulla di grave. L’aeroporto era lì, visibile, eppure le sue luci, quelle che guidano ogni volo verso la salvezza della pista, restavano inspiegabilmente spente. A terra, nell’ombra della torre di controllo, un uomo, unico guardiano del cielo in quella notte, era avvolto da un sonno profondo, ignaro di tutto ciò che accadeva sopra la sua testa.
Un atterraggio “a vista”
Mentre l’aereo si avvicinava all’aeroporto Napoleone Bonaparte, l’equipaggio ha subito notato qualcosa che non andava. La torre di controllo non rispondeva alle chiamate radio e le luci di segnalazione per l’atterraggio erano inspiegabilmente spente. Una situazione mai vista dal capitano, che vanta un’esperienza decennale, e che ha costretto il velivolo a deviare la rotta e a sorvolare la zona in attesa di comunicazioni. La vicenda è stata resa ancora più insolita dal fatto che i piloti, non riuscendo a mettersi in contatto con la torre, hanno dovuto ricorrere a un’azione di emergenza: hanno contattato i vigili del fuoco locali, chiedendo loro di recarsi presso la torre di controllo per verificare la situazione. Per quasi un’ora, l’aereo ha continuato a girare a vuoto sul golfo di Ajaccio.
Una spiegazione surreale e un piano B
Fortunatamente, la prolungata assenza di comunicazioni è stata interrotta dalla riaccensione delle luci della pista. Solo a quel punto è stato possibile procedere con un atterraggio sicuro. La causa di tutto questo insolito ritardo? Il controllore del traffico aereo, unico in servizio in quel momento, si era addormentato. L’uomo, risultato in buona salute e senza tracce di sostanze illecite, era semplicemente molto stanco. La vicenda ha messo in luce una vulnerabilità del sistema di turni, in cui un singolo operatore può ritrovarsi a gestire la torre di controllo da solo, con la possibilità che la stanchezza possa avere conseguenze impreviste. Il pilota, nel frattempo, aveva già predisposto un piano di emergenza: in mancanza di segnali dall’aeroporto di Ajaccio, l’aereo sarebbe stato dirottato su Bastia, un’alternativa di sicurezza che avrebbe però prolungato ulteriormente il viaggio dei passeggeri.
La reazione a bordo
Nonostante la situazione piuttosto singolare, il clima a bordo è rimasto sorprendentemente calmo. Il pilota ha tenuto costantemente aggiornati i passeggeri sulla situazione, spiegando che avrebbero continuato a sorvolare l’area fino a quando le comunicazioni e le luci non fossero state ripristinate. L’attesa è stata trasformata in un’opportunità, offrendo ai turisti a bordo una vista notturna privilegiata del golfo di Ajaccio, un inaspettato “tour aereo” delle bellezze della Corsica. Secondo quanto dichiarato dal pilota alla stampa, i passeggeri hanno accolto l’episodio con ironia, senza mostrare panico. Anche un assistente di volo ha voluto rassicurare tutti sottolineando che l’incidente, per quanto inusuale, non ha mai messo in discussione il sistema di sicurezza né ha rappresentato un pericolo per le persone a bordo.
L’episodio ha acceso un dibattito sulla gestione del personale nelle torri di controllo, dove la stanchezza può avere un impatto diretto sulla sicurezza dei voli. Sebbene il pilota e l’assistente di volo abbiano minimizzato i rischi, un incidente di questo tipo solleva domande sulle procedure e sui carichi di lavoro. La sicurezza aerea si basa su controlli rigorosi e su sistemi ridondanti, ma l’elemento umano rimane cruciale. Questo episodio, per quanto insolito e conclusosi senza conseguenze, serve da promemoria per l’importanza di garantire che il personale chiave sia sempre in condizioni ottimali per svolgere il proprio lavoro. La prontezza dell’equipaggio del volo e la capacità di gestire l’emergenza in modo efficace hanno evitato una situazione ben più grave, trasformando un potenziale rischio in un aneddoto curioso da raccontare.