
Una vita spezzata troppo presto, lontano da casa, mentre stava vivendo un’esperienza di crescita che avrebbe dovuto aprirle nuove strade. Il destino a volte si manifesta con brutalità, lasciando famiglie e comunità a fare i conti con un dolore difficile da accettare.
La tragedia avvenuta a Napoli ha suscitato profonda commozione, sia in Spagna che in Italia, riportando l’attenzione sulla sicurezza stradale e sulla vulnerabilità di chi attraversa la città a piedi.

La giovane studentessa travolta a Napoli
Si chiamava Saray Arias Fernandez, aveva appena compiuto 20 anni il 15 agosto ed era originaria di Ponferrada, piccolo centro della provincia di León, nel nord della Spagna. Si trovava a Napoli per un progetto Erasmus, che sarebbe dovuto proseguire per un altro anno, quando la sua vita è stata spezzata.
Nella notte di giovedì, Saray stava attraversando le strisce pedonali all’altezza del civico 87 di corso Umberto I, in pieno centro città, quando è stata investita da un fuoristrada Land Rover Evoque.
Alla guida c’era un diciottenne neopatentato, che non è riuscito a evitare l’impatto. L’urto è stato fatale e, nonostante i soccorsi tempestivi, per la giovane non c’è stato nulla da fare.
I compagni illesi e il cordoglio
Con lei c’erano due amici, anch’essi studenti, che sono rimasti illesi ma sotto shock per quanto accaduto. La morte improvvisa di Saray ha gettato nello sconforto l’intera comunità accademica e i tanti giovani che, come lei, avevano scelto l’Erasmus come opportunità di formazione e di crescita personale.
Il suo sogno di vivere un anno all’estero, tra studio e nuove esperienze, si è infranto all’improvviso sulle strade di Napoli.
Una tragedia che interroga tutti
L’incidente ha acceso i riflettori sulla sicurezza urbana e sulla necessità di maggiore prudenza da parte degli automobilisti, soprattutto dei neopatentati. Una responsabilità che assume un peso ancora più grande quando a pagarne le conseguenze sono vite giovanissime.
Saray lascia il ricordo di una ragazza piena di entusiasmo e con il futuro ancora da scrivere. La sua morte è un dolore che unisce due Paesi e che resterà a lungo nella memoria di chi l’ha conosciuta.


