
La crisi informatica che ha paralizzato questa mattina alcuni degli aeroporti più importanti d’Europa non accenna a risolversi. A Bruxelles, lo scalo resta ancora in tilt e non è stata trovata alcuna soluzione al cyberattacco che ha mandato in blocco i sistemi di check-in e imbarco. Secondo i dati aggiornati, sono dieci i voli cancellati e almeno quindici quelli con oltre un’ora di ritardo.
La situazione è ancora più grave a Londra Heathrow, dove si registrano 145 voli in ritardo e 4 cancellati, mentre a Berlino-Brandeburgo i passeggeri sono costretti a code più lunghe del normale, con un volo cancellato e numerosi ritardi. Le tre crisi, secondo gli esperti, potrebbero essere collegate a un attacco cyber coordinato che ha colpito un fornitore di servizi esterno.
Disagi a catena per migliaia di passeggeri

File interminabili, procedure manuali e comunicazioni a singhiozzo hanno caratterizzato la giornata negli scali coinvolti. L’ufficio stampa di Bruxelles ha confermato che «ancora nessuna soluzione» è stata trovata, mentre anche Londra e Berlino hanno avvisato i passeggeri di tempi di attesa più lunghi e possibili ritardi a catena.
Secondo quanto riportato dall’Independent, a essere preso di mira sarebbe stato un fornitore terzo che gestisce i sistemi digitali per diverse compagnie aeree, rendendo inevitabile il ritorno al lavoro manuale su check-in e imbarchi.
La ricostruzione dell’attacco
I primi problemi sono stati segnalati questa mattina a Bruxelles, dove circa 35.000 passeggeri erano attesi in partenza. I sistemi di registrazione sono andati fuori uso e lo scalo è stato costretto a gestire le operazioni a mano. Da lì i disagi si sono rapidamente allargati anche a Berlino e Londra, con segnalazioni di anomalie informatiche in più scali europei.
Un portavoce dell’aeroporto belga ha spiegato che «il fornitore di servizi sta lavorando attivamente al problema», ma senza poter fornire tempistiche per la risoluzione.
Crosetto: “Attacchi sempre più frequenti, servono difese comuni”
La crisi riaccende i riflettori sul tema della cybersicurezza. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha ricordato come il continente sia bersaglio costante di hacker, in particolare filorussi, e che gli stati europei hanno al momento capacità limitate di risposta.
Proprio per rafforzare la difesa digitale, il presidente della Commissione Difesa Nino Minardo ha presentato un disegno di legge che consentirà alle Forze Armate di intervenire anche in tempo di pace per proteggere infrastrutture critiche. La proposta prevede inoltre l’impiego di esperti esterni qualificati e l’introduzione di corsi di cyber-difesa nelle scuole militari, con l’obiettivo di formare una nuova generazione di specialisti.