
Svolta nelle indagini sulla morte di Antonietta Rocco, la 63enne trovata senza vita nel suo appartamento di via Muzio Scevola, a Latina. La polizia ha eseguito un fermo nei confronti di una donna, che sarebbe l’ex badante della vittima. La misura è stata disposta dall’Autorità Giudiziaria dopo che la Squadra Mobile ha raccolto «gravi indizi di colpevolezza» grazie a testimonianze e accertamenti tecnici.
Il ritrovamento del corpo
La tragedia è stata scoperta la mattina di venerdì 19 settembre 2025, quando l’attuale badante della 63enne, di origine straniera, ha lanciato l’allarme. Antonietta Rocco, che aveva problemi di deambulazione e non vedeva bene da un occhio, è stata trovata nel suo letto in una pozza di sangue.
I soccorsi del 118 si sono rivelati inutili: la donna era già deceduta al momento dell’arrivo dei sanitari. Sul posto sono intervenuti anche gli agenti della Volante, poi affiancati dalla Squadra Mobile e dalla scientifica.

Le prime ipotesi degli inquirenti
Fin dai primi rilievi, l’ipotesi di un omicidio ha preso piede. L’appartamento al piano terra risultava completamente a soqquadro e le gravi lesioni sul corpo della vittima lasciavano pochi dubbi. Il pubblico ministero Martina Taglione, che coordina l’inchiesta, ha confermato che «non sembrano esserci dubbi che si tratti di un omicidio», spiegando che sul corpo erano presenti «lesioni importanti».
Il medico legale Maria Cristina Setacci, incaricata di eseguire l’autopsia, ha già accertato che la morte è stata provocata da almeno una coltellata letale.
Il movente resta un mistero
Sul contesto in cui è maturato il delitto restano ancora molte zone d’ombra. Antonietta Rocco non era sposata, non aveva figli e viveva da sola. Il quartiere di Campo Boario, dove si trovava la sua abitazione, è noto per essere una delle aree più problematiche di Latina, spesso al centro di episodi di criminalità.
Una delle piste è quella di una rapina finita male, ma gli investigatori si interrogano su cosa si potesse rubare in quella casa e sul perché la donna, viste le sue condizioni fisiche, avrebbe potuto opporre resistenza.
La svolta del fermo
Il fermo dell’ex badante segna un passaggio cruciale dell’indagine. Resta da chiarire quale fosse il rapporto tra lei e la vittima e quale ruolo possano aver avuto dissidi personali o questioni economiche. Saranno decisivi gli sviluppi delle prossime ore, insieme all’esito definitivo dell’autopsia.
Una comunità scossa attende risposte, mentre il giallo di via Muzio Scevola sembra essere solo all’inizio.