
Un episodio di violenza brutale ai danni di un uomo disabile si è consumato lo scorso agosto a Pompei. Stamattina, su richiesta della Procura di Torre Annunziata, gli agenti del Commissariato hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due persone gravemente indiziate di sequestro di persona e lesioni personali.
Il sequestro di agosto
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i due indagati avrebbero prelevato la vittima in strada, costringendola con la forza a salire sulla loro auto. Per impedirgli di chiedere aiuto, gli avrebbero coperto la bocca e stretto un braccio intorno al collo, vincendone così ogni resistenza.
La persona, incapace per infermità, è stata condotta in un’abitazione privata, privata delle chiavi di casa e del cellulare, e trattenuta contro la sua volontà per circa due ore.
Le violenze
Durante la prigionia, il disabile sarebbe stato oggetto di continue derisioni e insulti. Gli indagati lo avrebbero poi gettato in una piscina, costringendolo a restarvi dentro nonostante non sapesse nuotare. La vittima, terrorizzata, avrebbe gridato più volte di non riuscire a respirare, ma le richieste d’aiuto sarebbero state ignorate.
In quei frangenti, l’uomo ha riportato lesioni in diverse parti del corpo, segno delle violenze subite. Dopo due ore di soprusi e sevizie, è stato infine abbandonato in un fondo agricolo.
Le indagini della Procura
Le indagini, coordinate dal procuratore Nunzio Fragliasso, hanno permesso di identificare i due presunti autori, accusati di delitti aggravati da crudeltà e motivi abietti e futili. Secondo la Procura, infatti, la violenza sarebbe stata compiuta “all’esclusivo fine di diletto”, approfittando della condizione di disabilità della vittima che ne riduceva la possibilità di difesa.
I provvedimenti cautelari
Uno dei due indagati era già detenuto in carcere per altri reati; per entrambi è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere. Ora dovranno rispondere di accuse gravissime che, se confermate, configurano un quadro di violenza gratuita e premeditata.
La vicenda ha destato forte indignazione nella comunità locale, sconvolta per la brutalità dei fatti e per l’accanimento su una persona indifesa.