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Italia. Disabile sequestrato per ore: cosa gli hanno fatto. È disumano

Pubblicato: 20/09/2025 13:23

Un episodio di violenza brutale ai danni di un uomo disabile si è consumato lo scorso agosto a Pompei. Stamattina, su richiesta della Procura di Torre Annunziata, gli agenti del Commissariato hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due persone gravemente indiziate di sequestro di persona e lesioni personali.

Il sequestro di agosto

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i due indagati avrebbero prelevato la vittima in strada, costringendola con la forza a salire sulla loro auto. Per impedirgli di chiedere aiuto, gli avrebbero coperto la bocca e stretto un braccio intorno al collo, vincendone così ogni resistenza.

La persona, incapace per infermità, è stata condotta in un’abitazione privata, privata delle chiavi di casa e del cellulare, e trattenuta contro la sua volontà per circa due ore.

Le violenze

Durante la prigionia, il disabile sarebbe stato oggetto di continue derisioni e insulti. Gli indagati lo avrebbero poi gettato in una piscina, costringendolo a restarvi dentro nonostante non sapesse nuotare. La vittima, terrorizzata, avrebbe gridato più volte di non riuscire a respirare, ma le richieste d’aiuto sarebbero state ignorate.

In quei frangenti, l’uomo ha riportato lesioni in diverse parti del corpo, segno delle violenze subite. Dopo due ore di soprusi e sevizie, è stato infine abbandonato in un fondo agricolo.

Le indagini della Procura

Le indagini, coordinate dal procuratore Nunzio Fragliasso, hanno permesso di identificare i due presunti autori, accusati di delitti aggravati da crudeltà e motivi abietti e futili. Secondo la Procura, infatti, la violenza sarebbe stata compiuta “all’esclusivo fine di diletto”, approfittando della condizione di disabilità della vittima che ne riduceva la possibilità di difesa.

I provvedimenti cautelari

Uno dei due indagati era già detenuto in carcere per altri reati; per entrambi è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere. Ora dovranno rispondere di accuse gravissime che, se confermate, configurano un quadro di violenza gratuita e premeditata.

La vicenda ha destato forte indignazione nella comunità locale, sconvolta per la brutalità dei fatti e per l’accanimento su una persona indifesa.

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Ultimo Aggiornamento: 20/09/2025 13:25

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